by Lorenzo Lamperti * | 5 Febbraio 2023 9:18
Il ministero degli Esteri cinese: cresce «la fiducia politica reciproca con la Russia»
TAIWAN. Un pallone è tutto senza controllo. Specie se è un pallone aerostatico cinese nei cieli degli Stati uniti. In quel caso si rischia a finire fuori controllo siano i rapporti bilaterali tra le due potenze. Nel bel mezzo della guerra in Ucraina, con la Russia pronta ad approfittare della nuova otturazione dei canali di comunicazione per spingere Xi Jinping a fare qualche passo in più verso Vladimir Putin, amico «senza limiti» e aspirante alleato tout court.
EFFETTI di quello che i social cinesi hanno ribattezzato «the wandering balloon» (il pallone vagante), citazione di The Wandering Earth, adattamento cinematografico del celeberrimo romanzo di fantascienza Il problema dei tre corpi di Liu Cixin e simbolo delle ambizioni tecnologiche e spaziali di Pechino. Eppure, quel presunto pallone spia non sembra certo il più fulgido esempio di innovazione tecnologico-militare. Tanto che tra i netizens di Weibo c’è chi si diverte a dileggiare le penetrabili difese americane, prima che l’hashtag venisse oscurato dai censori digitali di Pechino.
COME SEMPRE, il timone della macchina narrativa su un episodio tanto delicato è meglio se viene lasciato alle mani del Partito comunista. Venerdì si era scelto un approccio conciliante: il ministero degli Esteri aveva espresso un non scontato «rammarico» per l’incidente, seppure la versione dell’aeromobile finito fuori rotta mentre era impegnato in operazioni di ricerca meteorologica non ha convinto nessuno a Washington. Si tratta peraltro della stessa spiegazione utilizzata più o meno un anno fa, quando le autorità di Taiwan avevano osservato «molteplici» aerostati nei propri cieli. Compresi quelli in prossimità dell’aeroporto di Songshan, nel centro di Taipei.
DOPO IL RINVIO della visita di Antony Blinken, invece, il governo ha scelto di polemizzare. «La Cina si è sempre attenuta al diritto internazionale e rispetta la sovranità territoriale di tutti i paesi», recita il comunicato di ieri mattina del ministero degli Esteri. Ma, si legge, «un evento dovuto a forze maggiori viene usato come pretesto da alcuni politici e media occidentali per diffamare la Cina». La reazione statunitense viene considerata «esagerata», come ha detto Wang Yi, neodirettore della Commissione centrale per gli affari esteri, in una telefonata con il segretario di Stato americano.
Sui media si passa alla controffensiva. L’esperto di difesa Chen Haoyang ha per esempio dichiarato a Phoenix Tv: «Rispetto alla minaccia militare statunitense che normalmente viene rivolta alla Cina, si può dire che l’incidente è poca cosa? Loro si avvicinano ai nostri confini con aerei di sorveglianza, sottomarini e navi».
I TONI potrebbero presto salire anche nei messaggi del governo, dato che a Pechino non si fanno illusioni sulla tendenza generale delle relazioni bilaterali. Nonostante il più volte citato «consenso tra leader», si ritiene che l’argomento verrà utilizzato dai falchi che vogliono sabotare il dialogo. Al di là delle intenzioni della Casa bianca, ritenuta non in grado di tenere sotto controllo chi non vuole provare a raddrizzare un piano sempre più inclinato. Un po’ come, pensa la Cina, era accaduto col viaggio di Nancy Pelosi a Taiwan, pronto a essere bissato dal successore repubblicano Kevin McCarthy.
FORSE NON A CASO, proprio ieri il ministero degli Esteri cinese ha fatto sapere che «la fiducia politica reciproca con la Russia» si è ulteriormente rafforzata dopo il recente viaggio a Mosca del vice ministro degli Esteri Ma Zhaoxu. Il tutto a un anno esatto dall’ormai famoso incontro fra Xi e Putin in apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Pechino. In attesa del prossimo incontro annunciato dal Cremlino (con la conferma cinese che arriverà come da prassi quando il viaggio sarà imminente), dal 17 al 27 febbraio si svolgeranno delle esercitazioni navali congiunte al largo del Sudafrica. A esattamente un anno di distanza dall’invasione dell’Ucraina.
* Fonte/autore: Lorenzo Lamperti, il manifesto[1]
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