by Marina Catucci * | 13 Luglio 2022 9:52
STATI UNITI. Nuova udienza sui fatti del 6 gennaio 2021. Il 18 dicembre 2020, dopo una riunione fiume nello Studio ovale, Trump invia il tweet che convoca gli estremisti al Campidoglio
NEW YORK. «L’ala ovest è FUORI CONTROLLO», aveva scritto l’ex avvocata della Casa bianca Cassidy Hutchinson a Vincent Ornato, vice capo di stato maggiore per le operazioni del governo, dopo la riunione del 18 dicembre 2020 con Donald Trump, in cui i legali dell’amministrazione e i collaboratori del presidente che sostenevano le teorie complottiste sulle elezioni rubate si erano urlati insulti gli uni con gli altri per ore.
La nuova udienza pubblica sull’attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021 si è concentrata sui rapporti tra gli estremisti di destra dei Proud Boys, Oath Keepers, Threepercenters e la Casa bianca; quello che gli inquirenti vogliono provare è come i gruppi estremisti sono stati organizzati e finanziati, quali erano gli ordini e chi li dava.
È ormai chiaro che, dal procuratore generale Bill Barr a Ivanka Trump, tutti avevano detto a Trump che alle elezioni lui aveva perso, ma questo non ha mai cambiato l’assetto mentale di The Donald, deciso a rimanere alla presidenza a ogni costo.
Un’ora dopo la fine dell’incontro del 18 dicembre, in piena notte, Trump scrisse un tweet per convocare la sua base più estremista a Washington per il 6 gennaio: «Siate lì, sarà selvaggio!», scrisse rivolgendosi direttamente alle organizzazioni estremiste.
Per il deputato dem Jamie Raskin, uno dei membri della Commissione che ha guidato ieri l’udienza, quello era il segnale che aspettava l’estrema destra, che ha immediatamente iniziato a organizzarsi per il 6 gennaio: dopo quel tweet i siti e i gruppi Telegram frequentati dall’estrema destra insurrezionalista si sono riempiti di messaggi sulla battaglia, con inviti a portare manette e armi. «Ciò che si profilava era apertamente omicida», ha concluso Raskin.
Nei video della testimonianza a porte chiuse dell’avvocato della Casa bianca Pat Cipollone, si è parlato apertamente di un piano spinto da Trump e alcuni suoi consiglieri e la Commissione ha presentato una serie di prove per mostrare che c’era una pianificazione trumpiana per l’assalto al Campidoglio: «Le prove confermano che c’è stata una strategia deliberata decisa in anticipo dal presidente», ha detto la deputata Stephanie Murphy.
Un colpo di stato vero e proprio, di quelli vecchio stile, con un aspirante autocrate che si è rivolto alla sua corte dei miracoli di ultra destra per restare al potere.
* Fonte/autore: Marina Catucci, il manifesto[1]
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