New York. Amazon Labor Union: la sindacalizzazione avanza
NEW YORK. I lavoratori dell’enorme magazzino di Amazon a Staten Island, New York, hanno votato con ampio margine a favore della sindacalizzazione, formando il primo sindacato Usa da una generazione. L’esito di questo voto rappresenta una straordinaria vittoria per uno sforzo avviato e guidato da un ex dipendente licenziato dal colosso dell’e-commerce, Christian Smalls, che si é mobilitato insieme ad altri ex ed attuali dipendenti.
Una vittoria sindacale a New York rappresenta «un trionfo per l’organizzazione di campagne non convenzionali – ha affermato John Logan, professore dei diritti del lavoro alla San Francisco State University – Il gruppo di Smalls ha fatto un grande uso dei social media durante la campagna e si è discostato dalle modalità tipiche. Questo merita un’analisi a parte».
I lavoratori erano stati chiamati a scegliere se aderire all’Amazon Labor Union, l’organizzazione guidata da Smalls, ed il risultato finale è stato di 2.654 voti a favore e 2.131 contrari; il risultato è arrivato alla fine del secondo giorno di scrutinio, sui circa 8.325 aventi diritto hanno votato 4.785 lavoratori.
Già dalla mattina si era capito che il voto sarebbe stato favorevole alla sindacalizzazione e prima ancora che i risultati ufficiali venissero dichiarati, dozzine di organizzatori dell’Amazon Labor Union, insieme a membri di altri gruppi sindacali, si erano radunati nella zona centrale di Brooklyn per celebrare la vittoria. Nel volantino che veniva distribuito si legge: «Nonostante ciò che dice Amazon, il sindacato non è un’organizzazione esterna. È un riconoscimento legale del nostro diritto di avere voce in capitolo sul lavoro, come gruppo».
Ora gli occhi sono puntati su Bessemer, in Alabama, dove si è svolto lo stesso voto in un magazzino di Amazon ma dove l’esito é troppo incerto per essere definitivo; sono stati contati 993 “no” e 875 “sì”, e più di 400 schede sono in dubbio. Secondo il National Labor Relations Board, Nlrb, in poche settimane ci sarà un’udienza per decidere quante delle schede contestate verranno scrutinate.
In Alabama hanno votato più di 6.100 lavoratori, dopo che l’Nlrb aveva scoperto e reso pubbliche le interferenze di Amazon nel conteggio dei voti dell’anno scorso, e la situazione è comunque molto diversa da quella del 2021, quando i lavoratori si erano schierati con Amazon con un margine di 2 a 1.
Grazie al voto dei magazzini Amazon in Alabama e a New York, le iniziative sindacali hanno preso slancio e sono aumentate del n tutto il Paese: 9 negozi Starbucks hanno votato per la sindacalizzazione, oltre 150 hanno già chiesto di poter fare altrettanto, e un secondo magazzino Amazon di Staten Island voterà il 25 aprile.
* Fonte/autore: Marina Catucci, il manifesto
Related Articles
Se la crisi è colpa del manager
Ilva, Eutelia, Alcoa, Phonemedia: società fallite o sull’orlo della bancarotta per la responsabilità di una dirigenza criminale. Le cui azioni ricadono poi sui dipendenti licenziati o in cassintegrazione. Che ora Confindustria vorrebbe ancora più ‘flessibili’ (cioè precari)
Il Gratta e Vinci traina le entrate fiscali
In due mesi +4%, ma per la Ragioneria sono 1,1 miliardi meno delle attese
Natale sul tetto a Milano. A Torino gli operai scendono
TORINO – I tre del grattacielo di Torino sono scesi, ma la lotta degli ex Wagon Lits prosegue. Sugli altri tetti italiani – Milano, Roma e Messina – e continua anche sotto la Mole, nel presidio di Porta Nuova.