by Adriana Pollice * | 10 Dicembre 2021 18:26
La sanzione è stata comminata dall’Antitrust italiana. Due procedimenti aperti in Ue, che indaga sull’utilizzo che il gruppo fa dei dati riservati dei venditori
Una sanzione da oltre un miliardo è stata comminata dall’Autorità garante della Concorrenza e del mercato ad Amazon per abuso di posizione dominante. L’Antitrust ritiene che sia stato violato l’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea e, in considerazione delle dimensioni del gruppo, la durata della condotta e gli effetti sul mercato, le ha inflitto una multa pari a 1.128.596.156,33 euro. «Amazon – si legge nella nota – detiene una posizione di assoluta dominanza nel mercato italiano dei servizi di intermediazione su marketplace, che le ha consentito di favorire il proprio servizio di logistica presso i venditori attivi sulla piattaforma ai danni degli operatori concorrenti». Amazon ha legato all’utilizzo della sua logistica «l’accesso a un insieme di vantaggi essenziali per ottenere migliori prospettive come l’etichetta Prime, che consente di vendere con più facilità ai consumatori più fedeli e alto-spendenti. L’etichetta Prime consente, inoltre, di partecipare a eventi speciali come Black Friday, Cyber Monday, Prime Day e aumenta la probabilità che l’offerta sia in Vetrina e visualizzata nella cosiddetta Buy Box. Funzionalità cruciali per l’aumento delle vendite».
Infine, rileva l’Antitrust, ai venditori che utilizzano la logistica Amazon «non viene applicato lo stringente sistema di misurazione delle performance» cui sono sottoposti gli altri, il cui mancato superamento può portare alla sospensione dell’account. «Tali condotte – prosegue la nota – hanno accresciuto il divario tra il potere di Amazon e la concorrenza anche nell’attività di consegna degli ordini e-commerce. Per effetto dell’abuso, inoltre, sono stati danneggiati anche i marketplace concorrenti: a causa del costo di duplicazione dei magazzini, i venditori che adottano la logistica di Amazon sono scoraggiati dall’offrire i propri prodotti su altre piattaforme». Non solo la multa, Amazon sarà sottoposta a misure che passeranno al vaglio di un monitoring trustee: dovrà concedere ogni privilegio di vendita e di visibilità a tutti i venditori terzi che rispettino standard equi, in linea con il livello garantito ai consumatori Prime; dovrà definire e pubblicare tali standard e, a far data da un anno dall’assunzione della decisione, astenersi dal negoziare per conto dei venditori con gli operatori di logistica concorrenti.
Immediata la reazione di Amazon che ritiene la multa «ingiustificata e sproporzionata» e annuncia ricorso. Soddisfatta l’Ue che giudica il caso «un esempio di coordinamento riuscito tra la Commissione e l’Autorità italiana». Del resto a Bruxelles sono aperti altri due dossier su Amazon: un anno fa la Commissione europea ha messo formalmente sotto accusa il gruppo per l’utilizzo improprio dei dati aziendali non pubblici dei venditori; una seconda indagine formale riguarda le modalità con cui spinge i servizi come Buy Box e Prime.
* Fonte: Adriana Pollice, il manifesto[1]
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