by Fabio Scaltritti * | 18 Novembre 2021 9:47
Il Dipartimento delle Politiche Antidroga ha finalmente annunciato la convocazione – dopo 12 anni, anziché i tre previsti per legge – della Conferenza nazionale sulle dipendenze, a Genova, per il 27 e 28 Novembre.
Il fatto che la Ministra Dadone non sia una proibizionista cieca come coloro che l’hanno preceduta ci ha fatto sperare in qualcosa di vero e possibile. In poche settimane sono stati inviati i 7 Temi che avrebbero dovuto diventare argomenti di preparazione per i successivi Tavoli Tecnici, già preconfezionati e a cui sedersi senza indugi o dubbi: 1) Giustizia penale 2) Prevenzione e presa in carico precoce 3) Innovazione sistema SerD e Comunità 4) Potenziamento prevenzione e Riduzione del Danno 5) Reinserimento sociale e riabilitativo 6) Prodotti di origine vegetale a base di Cannabis a uso medico 7) Ricerca scientifica e formazione.
La Comunità San Benedetto è inserita nel Tavolo Cannabis ma subito ci siamo chiesti perplessi cosa c’entri la cannabis ad uso medico con le Droghe e la Conferenza. Come inizio è decisamente scoraggiante (con un referendum alle porte, le sentenze penali degli ultimi due anni, l’assoluzione di Walter De Benedetto e il Lussemburgo che ha già ampiamente legalizzato). La legislazione sulla cannabis terapeutica è forse l’unica cosa che funziona in Italia, anche se poi i pazienti rimangono rigorosamente senza terapie.
Anche il Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza) aderisce pienamente alla richiesta di depenalizzazione dell’uso e del consumo ma sulla cannabis non riesce a scegliere, dopo più di 40 anni, la strada della legalizzazione anche per uso ricreativo e l’autoproduzione come strumento di emancipazione. (sic!).
La Rete nazionale antipunizionista (Cgil, Forum Droghe, Cnca, Libera, Antigone, Fuoriluogo, La Società della ragione, Gruppo Abele, ItaRdd, ItanPud, Lila Nazionale, Ass. Luca Coscioni) si mobilità e sotto l’obiettivo comune della piena depenalizzazione (penale e amministrativa) si organizza la FuoriConferenza: il 26 Novembre a Palazzo San Giorgio con la Comunità San Benedetto, sulle orme di Don Gallo, accoglierà alcuni esperti da tutta Italia e dal mondo per approfondire e problematizzare ciò che non “entra” nella Conferenza governativa.
Che più si avvicina la data di fine Novembre e più sembra sfuggire (argomenti, organizzazione, inviti, esclusioni, omissioni) agli obiettivi che un evento di questo tipo dovrebbe perseguire. Anche i consumatori in questa edizione non avranno voce in capitolo, il rappresentante di ItanPud Italia è stato escluso in quanto impedito da provvedimenti amministrativi.
I tempi e l’organizzazione dei lavori della Conferenza hanno permesso una limitata e parziale partecipazione, sicuramente superficiale e troppo rapida, dalla quale rischiano di emergere documenti e ipotesi di lavoro non condivisi o compresi dai partecipanti. Anche gli inviti e la definitiva organizzazione dell’evento, con i possibili ospiti, è una sorpresa per tutti. Nessuno è stato coinvolto o ascoltato nella programmazione che sembra essere riservata ad una mano “invisibile”, di cui nessuno si assume direttamente le responsabilità.
Noi però ci siamo, e Genova e la sua FuoriConferenza del 26 Novembre proverà a problematizzare argomenti e temi che nell’ultimo decennio sono sempre stati soffocati come «temi divisivi o sensibili», e quindi non appannaggio della politica nazionale.
Noi Operatori nel frattempo saremo questa settimana a Lisbona, all’Osservatorio Europeo sulle Droghe e le Tossicodipendenze (Oedt – Emcdda) dove il Centro Europeo sta elaborando i dati sui consumi di droghe in Ue e sulle strategie di innovazione che alcune esperienze ci stanno mostrando. «Il Paese che più proibisce, più si droga», potrebbe essere lo slogan del Dopoconferenza di Genova. Scommettiamo?
* Comunità San Benedetto al Porto
Fonte: Fabio Scaltritti, il manifesto[1]
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