Francia/Egitto. La dottrina Macron: armi per 4,5 miliardi al dittatore al-Sisi

by Chiara Cruciati * | 5 Maggio 2021 8:44

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Il presidente francese Emmanuel Macron è stato di parola: lo scorso dicembre, mentre all’Eliseo insigniva il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi della Legion d’Onore[1] francese, aveva detto che il business non può farsi condizionare dal rispetto dei diritti umani.

E così, in barba alla risoluzione[2] dell’Europarlamento del 18 dicembre 2020 che invitava gli Stati membri all’embargo militare verso Il Cairo, ha concluso un altro affare: ieri è stata annunciata la vendita di 30 jet Rafale al regime egiziano, 4,5 miliardi di dollari a cui si aggiungono altri 241 milioni per missili Mbda e altro equipaggiamento militare.

SUBITO È GIUNTA la reazione delle organizzazioni per i diritti umani, a partire da Human Rights Watch Francia che attraverso il suo direttore Benedicte Jeannerod ha accusato Parigi di complicità nella repressione istituzionalizzata del paese nordafricano: «Firmando un mega-contratto con il governo di al-Sisi che presiede la peggiore repressione degli ultimi decenni in Egitto, lo sradicamento della comunità dei diritti umani nel paese e gravissime violazioni dietro il pretesto di combattere il terrorismo, la Francia sta solo incoraggiando questa brutale repressione».

L’altra domanda è chi pagherà il conto, vista la situazione economica non idilliaca che vive l’Egitto ormai da anni. Seguendo il modello italiano[3] (le due fregate Fremm di Fincantieri partite per l’Egitto sono state coperte da prestiti di Cassa Depositi e Prestiti, Sace, Intesa Sanpaolo, Bnp Paribas e Santander), l’acquisto dei jet francesi sarà pagato in dieci anni e l’85%, secondo il sito Disclose, verrà coperto dallo stesso Stato francese attraverso BNP Paribas SA, Credit Agricole, Societe Generale e CIC.

La notizia giunge mentre il governo egiziano si appresta a lanciare la seconda fase del programma di riforme economiche iniziato nel 2016, quando si aprì a privatizzazioni, aumento delle bollette e taglio dei servizi pubblici e dei sussidi ai poveri per ottenere il condizionato prestito da 12 miliardi di dollari dell’Fmi.

IL CAIRO PROMETTE che stavolta il peso non ricadrà sulle classi medie e basse, già ampiamente impoverite dalle scelte economiche del regime e dalla chiusura di fabbriche storiche; che investirà in salute, welfare e istruzione; e che prevederà 4,6 miliardi per gestire la pandemia.

Ma gli egiziani non si fidano. Gli ultimi anni hanno visto lo stallo dei salari a fronte di prezzi in crescita, una realtà che ha spinto il 30% della popolazione sotto la soglia di povertà e un altro 30% poco sopra.

* Fonte: Chiara Cruciati, il manifesto[4]

 

 

ph by UNclimatechange from Bonn, Germany, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, via Wikimedia Commons (cropped)

 

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Endnotes:
  1. Legion d’Onore: https://ilmanifesto.it/insieme-a-al-sisi-non-e-onore-augias-e-gli-altri-no-a-macron/
  2. risoluzione: https://ilmanifesto.it/a-tora-ce-linferno-alleuroparlamento-lembargo-per-al-sisi/
  3. modello italiano: https://ilmanifesto.it/elicotteri-e-navi-militari-gli-affari-invisibili-tra-italia-ed-egitto/
  4. il manifesto: https://ilmanifesto.it/

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2021/05/francia-egitto-la-dottrina-macron-armi-per-45-miliardi-al-dittatore-al-sisi/