by Alessandra Briganti * | 19 Maggio 2021 13:17
«I cittadini di Zagabria hanno detto ad alta voce sì al cambiamento, hanno detto che possiamo essere più trasparenti e migliori». Con queste parole il leader della piattaforma rosso-verde, Mozemo (Possiamo), Tomislav Tomasevic, ha salutato il trionfo del suo partito alle amministrative svoltesi domenica scorsa in Croazia.
GRANDE FAVORITO nella corsa a sindaco di Zagabria, Tomasevic si è piazzato primo con il 45,4% dei voti e tra due settimane si scontrerà al ballottaggio con il leader della destra sovranista croata, Miroslav Skoro, che ha raccolto il 12% delle preferenze.
La sfida tra esponenti dell’estrema destra e della sinistra radicale a Zagabria da un lato rispecchia la progressiva erosione di consensi dei partiti tradizionali, più marcata tra i socialdemocratici il cui candidato, Josko Klisovic, riesce appena a raccogliere il 7,8% dei voti a Zagabria. Dall’altro, la netta affermazione di Mozemo nella capitale croata, potrebbe lanciare in futuro sulla scena politica nazionale il partito di sinistra radicale, finora fortemente radicato a Zagabria. Nato dalle lotte contro le politiche di urbanizzazione e il sistema di corruzione del defunto sindaco di Zagabria, Milan Bandic, Mozemo, che alle politiche dello scorso luglio aveva raccolto il 7% dei voti a livello nazionale, eleggendo sette deputati inl Parlamento, potrebbe aspirare ora a divenire un’alternativa ai socialdemocratici, alle prese con una profonda crisi di consenso.
QUALCHE SCRICCHIOLIO anche per i conservatori dell’Unione democratica croata (Hdz) del premier, Andrej Plenkovic che a Zagabria non riescono a sfondare, fermandosi all’11%. D’altra parte il partito di maggioranza al governo si conferma la prima forza politica del Paese, ottenendo ottimi risultati in Slavonia e in parti della Dalmazia, e aggiudicandosi già al primo turno quattro delle quattordici regioni croate. Il partito conservatore è inoltre, in testa in altre otto regioni, mentre i socialdemocratici se ne aggiudicano una al primo turno e sono avanti in un’altra.
IL CENTROSINISTRA, vero perdente del voto amministrativo, tenterà di mantenere l’egemonia nell’ultima sua roccaforte, Rijeka, governata dai socialdemocratici sin dall’indipendenza della Croazia. A Rijieka, come da previsione, la sfida al ballottaggio vedrà da una parte il vice-sindaco uscente Marko Filipovic, esponente del partito socialdemocratico, che ha ottenuto il 30% dei voti, e il candidato indipendente, Davor Stimac, medico di professione, piazzatosi secondo con il 16% delle preferenze.
Una sorpresa in parte annunciata è la sfida che vedrà contrapposti a Spalato, Ivica Puljak, leader di un partito di centro liberale, e Vice Mihanovic, candidato sindaco dell’Hdz che rischia di perdere la città dalmata. Ballottaggio tutto interno alla destra a Osijek, capitale storica della Slovania, dove si scontreranno Ivan Radic dell’Hdz e Berislav Mlinarevic, candidato indipendente alla carica di sindaco della città sostenuto dal movimento patriottico di Skoro e da Most.
* Fonte: Alessandra Briganti, il manifesto[1]
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