A Madrid vince il Partito popolare, il rischio del patto con l’ultradestra
MADRID. I dati arrivati in serata dalla Comunità Autonoma di Madrid – dove ieri si votava per rinnovare anticipatamente il Parlamento regionale – mostrano con chiarezza una forte affermazione del blocco della destra, con una vittoria netta del Partido Popular. Quando viene chiusa l’edizione di questo giornale, alle 22.10, con il 50% dei collegi scrutinati, il Pp si posiziona al 44%. In una giornata elettorale segnata da una importante partecipazione al voto (80,73%%), con un forte aumento rispetto al 2019, arriva quindi una vittoria evidente per la presidente uscente Isabel Díaz Ayuso, che governava la regione dal 2019 e che aveva sciolto l’Assemblea regionale il 10 marzo scorso, con una mossa a sorpresa.
Quando chiudiamo questa edizione il Pp non ha i numeri per governare in solitario, perché non raggiunge la soglia dei 69 deputati necessari per avere una maggioranza assoluta. Avrà quindi bisogno del partito di ultradestra Vox. Resta da vedere se il Pp opterà per un governo di minoranza, appoggiato da Vox, o se nascerà il primo governo Pp-Vox della storia spagnola.
DELUSIONE A SINISTRA, dove fino all’ultimo si era sperato in una sorpresa. Per tutto il giorno si erano formate code presso i seggi elettorali e a sinistra si era creata aspettativa per il forte aumento di partecipazione nelle grandi città del cinturón rojo situate al sud della capitale, come Fuenlabrada, Alcorcón, Móstoles. Dati alla mano, a Madrid una maggior affluenza dell’elettorato del sud favorirebbe la sinistra. L’aumento di affluenza si è registrato però anche nei municipi del nord-ovest, dove da decenni trionfa il Pp.
Il Psoe, con il candidato Ángel Gabilondo, ha ottenuto 17,7%, un risultato di gran lunga peggiore rispetto al 27,3% del 2019. La formazione regionale Más Madrid, che viene dall’esperienza della ex sindaca Manuela Carmena, con la candidata Monica Garcia ottiene invece un risultato lusinghiero, 17%, migliore rispetto a quello del 2019, confermandosi come forza in grado di mobilitare l’elettorato della sinistra madrilena (terza forza più votata).
ANCHE UNIDAS PODEMOS, che a queste elezioni regionali candidava il leader di Podemos Pablo Iglesias, con il 7,3% torna ad avere eletti nel Parlamento regionale. La somma dei tre partiti del blocco di sinistra non consente, con i dati disponibili quando si chiude questo giornale, una maggioranza di governo.
Un altro risultato importante è il crollo di Ciudadanos, al governo negli ultimi anni insieme al Pp in diverse regioni e comuni, che non entra nel Parlamento regionale, fermandosi ben al di sotto della soglia di sbarramento del 5%.
SI CONCLUDE QUINDI con una nuova affermazione della destra nella regione di Madrid il voto del “4M”, che pur essendo regionale aveva una portata nazionale. Per il Pp è l’occasione per assestare un colpo al premier socialista Pedro Sánchez, che governa il paese dal gennaio 2020 insieme a Unidas Podemos. La vittoria lancia inoltre alla ribalta la figura di Isabel Ayuso all’interno del Pp che porrà nuovamente al centro del dibattito il posizionamento del partito nei confronti dell’ultradestra di Vox.
Per la sinistra fallisce ancora una volta il tentativo di metter fine a 26 anni di potere locale della destra, che ha reso Madrid un’oasi delle politiche neoliberiste.
Il voto è arrivato dopo settimane di campagna elettorale infuocata e dominata dalla crispación, una tensione esasperata, segnata dalle provocazioni dell’ultradestra di Vox e da una banalizzazione del dibattito a forza di slogan: il «rischio comunismo» da contrapporre alla «libertà» declinata in tempi di pandemia con il mantra delle aperture.
Il leit motiv usato dalla presidenta Isabel Ayuso, che da mesi difende l’idea di lasciare il più possibile aperto il commercio per non danneggiare l’economia, si è scontrato con la richiesta di maggiori restrizioni della sinistra e ha avuto un suo effetto importante sul voto.
* Fonte: Lorenzo Pasqualini, il manifesto
ph by PP Comunidad de Madrid, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, via Wikimedia Commons
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