Confine USA-Messico. Caccia al migrante, i bambini spesso vittime della tratta

Confine USA-Messico. Caccia al migrante, i bambini spesso vittime della tratta

Loading

Continua senza sosta il flusso migratorio, anche di minori non accompagnati, attraverso il confine sud degli Stati uniti. Nel solo ultimo sabato di marzo 402 migranti sono stati trattenuti dagli agenti di frontiera, 70 dei quali minori non accompagnati.
Le autorità Usa continuano a mandare messaggi in Centro America per invitare le persone a non partire, ma le parole di inizio mandato di Biden hanno acceso una dinamica che «nonostante la presenza di oltre 8.200 elementi della Guardia nazionale messicana, dell’Esercito e uomini e donne dell’Istituto nazionale per le migrazioni il flusso migratorio al confine tra Guatemala e Messico è continua e senza sosta», rivela l’avvocato Fernando Castro Molina, consulente migratorio.

GLI AGENTI della Customs and Border Protection (CBP) hanno arrestato, nel solo mese di febbraio, 100.441 migranti al confine meridionale con il Messico. 78.442 a gennaio. Per questo il governo Usa sta accusando Messico e Guatemala di incapacità nel contenere i migranti. In risposta alle pressioni il Messico ha recentemente inviato centinaia di uomini dell’Istituto nazionale per le migrazioni (Inm), della Guardia nazionale e delle Forze armate nella città di confine del Chiapas, Tapachula, con l’obiettivo di intimorire la popolazione migrante e supportare le autorità cittadine in caso di problemi di ordine pubblico.

Il Messico ha arrestato 34.993 migranti tra il primo gennaio e il 25 marzo, il che rappresenta un aumento del 28% (7.643 persone in più) rispetto allo scorso anno. Secondo quando riportato dall’INM 4.440 sono stati migranti minori. Il 56,21% dei migranti fermati proviene dall’Honduras il resto da Guatemala poi da El Salvador e a seguire altre nazionalità. Sempre la scorsa settimana sono state pubblicate alcune immagini di bambini nelle mani delle forze di sicurezza messicane rinchiusi in gabbia.

IN GUATEMALA, invece, Il governo ha approvato lo «stato di prevenzione» che autorizza le forze armate a usare la forza per impedire l’ingresso di una nuova carovana migrante, partita il 30 marzo dall’Honduras, con il sogno di raggiungere gli Stati uniti in sicurezza.
Le attuali politiche migratorie che governano l’asse Guatemala-Messico-Usa, inasprite da Donald Trump e non alleggerite dal nuovo governo Biden, diventano terreno di conquista per gli speculatori sulle vite umane: Il governo dell’Ecuador ha denunciato un episodio di tratta di esseri umani riguardante due minori al confine con il Rio Bravo. Alcuni video a raggi infrarossi pubblicati anche sui social media mostrano due sorelle di tre e cinque anni che vengono lanciate da un “coyote”, un trafficante di esseri umani, oltre il muro di quattro metri che divide il Messico dal New Mexico.

II ministero messicano degli Affari esteri e della Mobilità chiede, attraverso l’ufficio consolare in Texas di garantire l’assistenza necessaria a tutelare il benessere delle due bambine, che al momento sono state dichiarate fuori pericolo.

PER JOFFREY PINZÓN, presidente dell’associazione Movimento famiglie e migranti (Mfam) «in Ecuador è in corso l’azione della criminalità organizzata nel traffico di umani. L’insuccesso scolastico cresce ei giovani non hanno futuro». Così, «se sono un migrante negli Stati uniti, anche senza documenti, e trovo il modo per guadagnarmi da vivere, finirò per decidere di contattare un “coyote” e pagarlo per portare i miei famigliari negli Stati uniti, scegliendo in questo modo di giocare con la vita dei miei figli alla lotteria della migrazione».

* Fonte: Andrea Cegna, il manifesto

 

 

Foto di Kant Smith da Pixabay



Related Articles

Sulla nuova rotta che passa per l’Egitto l’ombra della crisi tra Italia e il Cairo

Loading

Dopo la chiusura dei Balcani, percorsi alternativi. E il sospetto: “È la vendetta di Al Sisi”

Migranti, l’Italia la spunta via il Trattato di Dublino ogni paese avrà una quota

Loading

Con il via libera alla modifica cade il principio della responsabilità per i Paesi del primo ingresso che penalizzava le nazioni del sud

Percorsi di verità  su una tragedia negata

Loading

Il 28 marzo 1997 la motovedetta albanese Kater i Rades fu speronata dalla corvetta Sibilla della Marina Italiana. Morirono 81 persone Numeri senza volto, senza storia. Numeri senza giustizia. I migranti morti nel tentativo di raggiungere le coste italiane spesso non hanno volto né storie, ridotti a simulacro mediatico su cui piangere lacrime paternaliste o esercitare la nostra indifferenza.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment