Alba Dorata, via l’immunità a Lagos: arrestato a Bruxelles
ATENE. È stata una procedura lunga e macchinosa. Era iniziata l’indomani della sentenza del tribunale penale di Atene che condannava i caporioni di Alba Dorata per aver comandato un’organizzazione criminale travestita da partito politico.
Dopo un intero semestre, il Parlamento europeo ha deciso di togliere l’immunità parlamentare a Ioannis Lagos, europarlamentare del gruppo neonazista. Lagos è stato condannato a 13 anni di prigione come dirigente di Alba Dorata ma deve scontare anche una condanna come ispiratore e organizzatore di un assalto violento contro un centro sociale occupato.
All’assemblea del Parlamento europeo la decisione di togliere l’immunità è stata presa lunedì, ma è stata resa pubblica ieri. In favore di Lagos hanno votato solo in 25. Poco più tardi, l’europarlamentare è stato arrestato mentre tornava alla sua residenza di Bruxelles. Il governo greco ha dichiarato di aver già presentato domanda di estradizione.
Sul cellulare della polizia il nazista ha fatto in tempo a scrivere sul suo telefonino un messaggio: «Ladri, atei e nemici dell’ellenismo mi portano in prigione. Rimango fedele a Cristo e alla Grecia. Sono orgoglioso di non essermi mai sottomesso. Viva la Grecia, viva l’Ortodossia».
I riferimenti alla Chiesa ortodossa non sono casuali. Alle ultime elezioni europee, mentre si avvicinava la molto probabile condanna nel lungo processo, il fuhrer di Alba Dorata Nikolaos Michaloliakos aveva deciso di candidare Lagos. Secondo il capo, dava maggiori garanzie di fedeltà, nel senso di assicurare al gruppo i preziosi finanziamenti europei. Appena poche settimane dopo la sua elezione Lagos ha dimostrato la sua «fedeltà» rendendosi indipendente.
Si è tenuto i soldi per sé e ha fondato una sua organizzazione denominata «Coscienza Nazionale Popolare» (Elasyn). Al gruppuscolo di Lagos ha aderito anche l’anziano Kostas Plevris, l’uomo che all’epoca dello stragismo era stato incaricato dai colonnelli di occuparsi delle cose italiane. La retorica ortodossa nell’sms è dovuta al fatto che il nuovo gruppuscolo estremista cerca finanziamenti negli ambienti fondamentalisti della Chiesa greca.
Il deputato europeo di Syriza-Alleanza Progressista Kostas Arvanitis ha commentato al manifesto la decisione del Parlamento europeo e l’arresto del neonazista, parlando di «schiacciante vittoria dell’Europa democratica»: «La pressione democratica che gli eurodeputati di Syriza-Ap, il gruppo della Sinistra europea The Left nonché i colleghi di altri gruppi politici non hanno smesso di esercitare, ha accelerato gli sviluppi. Sviluppi che non cancellano le responsabilità del ministro greco dell’Ordine pubblico Chrysochoidis e del premier Mitsotakis per gli atti e le omissioni che hanno portato al “serial” che dura da mesi della vicenda Lagos ed alla protratta latitanza dell’altro caporione nazista Christos Pappas».
Per Arvanitis, si tratta di «un’importante vittoria nella lotta per sradicare il fascismo dall’Europa, ma in nessun caso ne segna la fine. Nello stesso Parlamento europeo hanno spazio visioni estremiste, nazionaliste, razziste, fasciste».
L’esponente di Syriza ha fatto riferimento all’eurodeputato Athanasios Konstantinou, il secondo eletto nel 2019 con Alba Dorata, ben presto espulso dal gruppo neonazista. Konstantinou non è compreso tra i condannati dell’organizzazione criminale, ha sottolineato il parlamentare di Syriza, aggiungendo: «È molto difficile per me accettare il fatto che una persona eletta nelle liste di un’organizzazione criminale continuerà a svolgere le sue funzioni, anche se non è stata condannata, e continuerà a essere pagata con denaro dai cittadini europei. Non dimentichiamo che la condanna non riguarda le idee ma gli atti criminali che l’organizzazione ha pianificato ed eseguito. Può il Parlamento europeo continuare ad accogliere nelle sue fila chi è stato eletto come rappresentante di un’organizzazione criminale con comprovata attività omicida?«.
«Lo schieramento democratico che ha ottenuto l’arresto di Lagos non ha lasciato spazio al ripetersi delle “omissioni” del governo di destra greco che hanno permesso in autunno la fuga di Lagos e di Pappas», ha aggiunto. «La lotta per sradicare il fascismo dal Parlamento europeo e dall’Europa intera continua e non si ferma», ha concluso l’eurodeputato greco.
* Fonte: Dimitri Deliolanes, il manifesto
ph by Jebulon, CC0, via Wikimedia Commons
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