by redazione | 20 Novembre 2020 8:59
L’economia della zona euro sarà azzoppata dalla seconda ondata del Covid. E non è possibile cancellare il debito contratto dai Paesi con la Banca centrale Europea (Bce) perché viola l’articolo 123 del Trattato sul funzionamento dell’Ue. Si può invece pensare a uno strumento di bilancio europeo permanente sull’esempio del Recovery Fund/Next Generation EU limitato a una ripresa incerta e resta tutta ancora da dimostrare. Il fondo potrebbe anche essere limitato a circostanze analoghe alla crisi pandemica. Nel primo caso, come nell’altro, la Bce tornerà tra pochi giorni a dicembre ad adeguare le sue strategie monetarie a uno scenario economico in via di peggioramento rispetto alle già pessime previsioni dei mesi scorsi.
LA PRESIDENTE DELLA BCE Christine Lagarde ha sostenuto queste tesi ieri nel corso di una video-audizione realizzata davanti alla commissione Econ del Parlamento Europeo. La sua analisi della crisi è un completamento di quella già fatta nel bollettino mensile dell’Eurotower della settimana scorsa[1]. Lagarde è stata netta sull’ipotesi del presidente del parlamento europeo David Sassoli sulla cancellazione del debito: bocciata. E non poteva essere diversamente. Lo avrebbe fatto anche se Sassoli avesse citato anche la necessità di cambiare il mandato della Bce trasformandola in una vera banca centrale. Ma per fare questo, oltre a imporre una diversa politica monetaria è necessaria una forza politica europea che, al momento, manca. E, quella che c’è, è fatta dagli stati centrali, Germania e poi Francia, gli altri a seguire in un equilibrio intergovernativo instabile. Lagarde ha delineato un’ipotesi minima dove al bilancio Ue è associata la capacità della Commissione Ue di emettere bond e finanziare un fondo comune per investire nell’economia e nella società. Il tutto sostenuto dalla Bce che crea denaro dal nulla. Questa struttura è prigioniera di un dogma: la stabilità dei prezzi e non, ad esempio, l’aumento dell’occupazione o l’affermazione di un diritto all’esistenza con un reddito di base. «La Bce per definizione non può fallire né finire i soldi – ha detto Lagarde – in quanto sola istituzione che emette euro, sarà sempre in grado di generare liquidità aggiuntiva in base alle necessità». E, qualora vi fossero perdite, «non impedirebbero la nostra abilità di perseguire e mantenere la stabilità dei prezzi».
LA SPERANZA balenata tra i governanti in una ripresa repentina dopo il crollo disastroso di marzo-giugno è tramontata. Lo slancio è finito nel quarto trimestre 2020. E avrà conseguenze sulla ripresa nel 2021. Lagarde ha descritto la crisi senza enfasi. Colpisce maggiormente il settore dei servizi: «È ancora in contrazione rispetto alla manifattura» ha detto. La crisi colpisce di più le donne sulle quali pesa «la maggior cura dei familiari a causa della chiusura delle scuole». Per evitare il paventato ritorno di una stretta creditizia («Credit crunch»), già delineato nell’ultimo bollettino economico e prova di una recessione economica in atto, Lagarde ha detto che le banche devono «accantonare potenziali perdite future su crediti». «Sebbene le banche nell’Ue abbiano aumentato la loro resilienza dopo la crisi finanziaria globale, il potenziale deterioramento della qualità degli asset coincide con pressioni sulla redditività e persistenti problemi strutturali».
PER LAGARDE le misure di sostegno dei governi, come i programmi di lavoro a tempo ridotto, hanno protetto dalla perdita di posti di lavoro dipendente e dal calo dei redditi. Ma ciò non ha impedito l’aumento della disoccupazione in alcuni paesi. In Italia è ancora «nascosto» dal blocco dei licenziamenti fino al 31 marzo 2021. Questa situazione ha azionato una spirale: le famiglie non spendono perché si preparano al peggio. Useranno i risparmi allora. Questo indebolisce la domanda e poi aumenta l’indebitamento delle imprese costrette ad anticipare ma non a vendere. Le banche, a loro volta, non prestano a famiglie e a aziende. Ciò si riflette anche nell’andamento dell’inflazione. I bassi prezzi dell’energia che la tengono ancora bassa. Questa spirale potrebbe arrestarsi con il vaccino ha ribadito Lagarde nell’audizione. Dopo potrebbe iniziare il secondo tempo della crisi socio-economica.
* Fonte: Roberto Ciccarelli, il manifesto[2]
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