Covid-19 in USA. Al lavoro nonostante i rischi, le famiglie dei morti fanno causa

Covid-19 in USA. Al lavoro nonostante i rischi, le famiglie dei morti fanno causa

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NEW YORK. Negli Stati uniti le famiglie delle vittime di coronavirus, che hanno contratto la malattia sul posto di lavoro, stanno cominciando a denunciare i datori di lavoro che non hanno protetto i loro cari esponendoli al rischio di contagio, forzando i tempi di riapertura o sottovalutando i rischi iniziali.

Si parla di drogherie, rivenditori, case di cura, impianti di confezionamento di carne, ma anche di grandi società come Walmart, Safeway, Tyson Foods, tutti citati per negligenza e omicidio colposo.

I FAMILIARI DEI DIPENDENTI sostengono che le aziende non abbiano fatto niente o quanto meno non abbastanza per proteggere i lavoratori e che dovrebbero compensare le famiglie per la loro perdita, mentre i lavoratori sopravvissuti al virus sostengono di dover essere ripagati dei costi medici così come dei mancati guadagni futuri e degli altri danni correlati all’aver contratto il virus.

Le compagnie si difendono dicendo che non c’è modo di sapere con certezza dove le vittime abbiano contratto il nuovo coronavirus. Ma di certo questi casi sono un problema che le società dovranno affrontare dopo aver aperto ai dipendenti che per mesi hanno lavorato da remoto o si erano arrestati.

LA PANDEMIA HA CREATO una crisi sanitaria ed economica globale, responsabile della morte di oltre 150mila persone negli Stati uniti e che, lungi dall’essere sotto controllo, continua a mettere a dura prova risorse e istituzioni.

A questo proposito la Camera ha tenuto un’udienza venerdì durante la quale ha sentito il massimo esperto statunitense per le epidemie, il direttore dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive Anthony Fauci.

Il virologo ha spiegato che gli Stati uniti continuano a registrare un’impennata di casi mentre i Paesi europei hanno registrato un netto calo, proprio perché la maggior parte dei Paesi europei ha chiuso la propria economia per il 95%, mentre gli Stati uniti hanno chiuso la loro solo per il 50%.

Questa affermazione ha fatto infuriare Jim Jordan, repubblicano dell’Ohio e trumpiano di ferro, che ha accusato Fauci di demonizzare la riapertura di posti di lavoro, chiese e scuole, ma di non mettere in guardia gli americani sul rischio di prendere parte a manifestazioni e cortei.

LO SCAMBIO È STATO un ennesimo esempio di come questa amministrazione stia cercando con ogni mezzo di demonizzare le manifestazioni per i diritti civili che negli Usa continuano da due mesi.

* Fonte: Marina Catucci, il manifesto



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