Slovenia. Crisi di governo, incarico al nazionalista filo-Orban Janez Jansa
![Slovenia. Crisi di governo, incarico al nazionalista filo-Orban Janez Jansa](https://www.dirittiglobali.it/wp-content/uploads/2020/02/orban-jansa-ue-wikcom-890x395_c.jpg)
La crisi di governo aperta il 27 gennaio scorso con le dimissioni del premier sloveno Marjan Sarec prende una piega inaspettata. Fin qui i principali partiti si erano detti d’accordo sulla necessità di andare alle elezioni anticipate. Ieri invece il presidente della Repubblica Boruth Pahor ha conferito il mandato di formare un nuovo governo a Janez Jansa, leader del Partito democratico sloveno (Sds).
«Durante le consultazioni con i gruppi parlamentari ho verificato che il candidato gode del sostegno maggioritario e possiamo aspettarci la sua conferma» ha dichiarato Boruth in conferenza stampa.
La svolta giunge dopo che la destra populista dell’Sds è riuscita a trovare un accordo, due giorni fa, con il Partito moderno del centro (Smc), il Partito democratico dei pensionati (Desus) e la Nuova Slovenia (Nsi). Il nuovo esecutivo potrà contare sul sostegno di 47 parlamentari su 90. Una maggioranza risicata che la settimana prossima, a scrutinio segreto, dovrà confermare la nomina di Jansa.
Leader controverso della destra populista slovena, Jansa ha già ricoperto l’incarico di primo ministro dal 2004 al 2008 e dal 2012 al 2013. Dopo la caduta del governo nel 2013, Jansa è stato processato e condannato a due anni di reclusione per corruzione nello scandalo Patria. Il leader populista, noto per le sue esternazioni contro i migranti e per la sua vicinanza al premier ungherese Viktor Orban, ha chiesto a più riprese il rafforzamento dei controlli alle frontiere per arginare i flussi migratori.
Altri suoi cavalli di battaglia sono l’aumento delle pensioni, l’introduzione della leva militare obbligatoria, la decentralizzazione e il miglioramento del sistema sanitario nazionale. Jansa si troverà anche a ricoprire la presidenza del Consiglio dell’Unione europea nel secondo semestre del 2021, quello a guida slovena.
* Fonte: Alessandra Briganti, il manifesto
ph by European People's Party / CC BY (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)
Related Articles
Case (arredate) e lavatrici per tutti Chà¡vez chiama il «pueblo» al voto
CARACAS — Se in Venezuela valessero le leggi della politica e dell’economia, Hugo Chà¡vez non avrebbe scampo nelle elezioni di domani. Inflazione e violenza urbana, promesse mancate e logorio dopo 14 anni di potere sarebbero più che sufficienti al giovane rivale Henrique Capriles Radonski per far calare in Venezuela il sipario sulla Revolucià³n bolivariana.
Bilancio Usa al fotofinish dopo il via libera al Senato
Resistenza dei repubblicani, poi la Camera verso il sì
L’ultimo scandalo della Città Proibita