by Monica Di Sisto * | 31 Gennaio 2020 10:18
La ministra dell’Agricoltura italiana riceve il suo omologo d’Oltreoceano per stringere i tempi dell’intesa. associazioni e politica in rivolta
L’anziano ministro per l’agricoltura Sonny Perdue spadella su Twitter una quantità importante di penne: «Ho avuto la possibilità di preparare con il famoso chef italiano Riva diversi tipi di pasta tutti fatti con il grano Usa», scrive postando il video della performance.
È il souvenir del suo passaggio a Roma dove ha cucinato, con la ministra italiana all’Agricoltura Teresa Bellanova, un “via libera” all’inclusione di cibo e agricoltura nel nuovo Trattato commerciale Transatlantico che Trump vuole strappare «in un paio di settimane», ha spiegato arrivando in Europa per la missione diplomatica appena conclusa. Una riedizione del vecchio Ttip, ancora più aggressiva contro agricoltura e ambiente.
Il ministro americano aveva annunciato a Bruxelles le linee generali del suo attacco: un allentamento delle norme sanitarie e fitosanitarie, così come dei limiti ai residui di pesticidi e chimica nel cibo, oltre al cambio della legislazione europea sugli Ogm per consentire a quelli di vecchia e nuova generazione, di essere ammessi anche al consumo umano e non segnalati. Peccato che una sentenza della Corte di giustizia europea del 2018 li escluda dai nostri piatti e obblighi l’etichettatura anche dei nuovi Ogm manipolati con la tecnologia Crisp.
PER PERDUE, TUTTAVIA, l’approccio alla sicurezza alimentare europeo «non è accettabile», e la nuova Commissione Von der Leyen deve abbandonare il Principio di precauzione, vincolante secondo l’articolo 191 del Trattato di funzionamento dell’Unione (Tfeu), per basarsi su «una più solida scienza». Trump vuole, infine, che l’agricoltura rientri nel nuovo negoziato commerciale tra Usa e Europa, mentre era stata esclusa dai governi in Consiglio, sotto le pressioni del Parlamento Ue.
BELLANOVA, NEL SUO INCONTRO con l’omologo d’Oltreoceano, ha invece ammesso che per l’agroalimentare, «l’armonizzazione delle regole e degli standard è un punto su cui Europa e Stati uniti possono lavorare, per un terreno d’incontro». «Il 10% delle nostre esportazioni e il 7,5% delle importazioni sono frutto dei rapporti di scambio tra Italia e Usa. Non possiamo e non dobbiamo correre il rischio di mettere in discussione queste relazioni», ha aggiunto, e pur di farlo, ha offerto al collega «collaborazione in ricerca e innovazione, con particolare riguardo alle tecniche innovative di genomica vegetale», dove ha spiegato di investire «importanti risorse».
Sulla fine dei dazi che già colpiscono il made in Italy per le sanzioni Usa contro l’Europa seguite al caso Airbus, Bellanova non ha ottenuto in cambio alcuna assicurazione, e tuttavia per “ammorbidire” il collega gli ha donato un cestino con i prodotti più penalizzati».
DURA LA REAZIONE di associazioni e politica: la senatrice De Petris di LeU con gli ex M5S Fattori. Nunez e Di Marzio, in una interrogazione alla ministra in cui definiscono «inaccettabile fuga in avanti» quella di Perdue, le chiedono conto delle proprie posizioni. Analoga richiesta, all’attacco sulla qualità del grano Usa, è arrivata dall’altro senatore ex M5S Saverio De Bonis, animatore del movimento di produttori Grano Salus.
Alla Camera la ex M5S Sara Cunial annuncia una analoga iniziativa per la sicurezza alimentare, Rossella Muroni e Stefano Fassina di LeU interrogano, oltre a Bellanova, anche il ministro della Salute Speranza chiedendo che l’Italia si schieri a difesa del Principio di precauzione che lo stesso ministro ha definito oggi, intervenendo oggi in Aula, strumento di primaria importanza per il contrasto del Coronavirus. Anche i verdi italiani si schierano: «Siamo e restiamo contrari al Ttip – affermano Elena Grandi e Angelo Bonelli – la salute dei cittadini non può essere barattata sotto il ricatto dei dazi». E la responsabile internazionale della Cgil Susanna Camusso ribadisce la stessa richiesta di chiarezza e fermezza. Tace il governo, con il Pd e anche il M5S, in passato campione anti-Ttip.
LA CAMPAGNA STOP TTIP/CETA Italia contrattacca denunciando che «dopo avergli offerto su Twitter uva e parmigiano, oggi regala a Trump la chiave della nostra sicurezza alimentare aiutandolo a forzare il blocco posto dai Governi europei alla Commissione, perché non scendesse a patti sul cibo. Una vergogna», annunciando iniziative di pressione su tutti i parlamentari. Su Twitter, infine, risponde a Perdue-cuoco: «se il grano Usa è commestibile in Italia è solo grazie a quelle leggi che lei vuole cancellare. #Stop TTIP».
* Fonte: Monica Di Sisto, il manifesto[1]
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