Libia, nonostante la guerra riportati indietro 953 migranti in fuga

Libia, nonostante la guerra riportati indietro 953 migranti in fuga

Loading

Mentre le potenze regionali e globali si aggirano intorno alla crisi libica con il rispettivo bagaglio di interessi particolari, il dramma di centinaia di migliaia di migranti non scema. Intrappolati a Tripoli, in centri di detenzione pericolosamente vicini agli scontri (spesso colpiti, come accaduto a Tajoura la scorsa estate, 53 morti), c’è chi prova a fuggire.

E viene riportato indietro: secondo l’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim), agenzia Onu, dal primo gennaio di quest’anno la guardia costiera libica ha intercettato e ricondotto nei campi libici «almeno 953 migranti, di cui 136 donne e 85 bambini».

Una media di 68 al giorno per due settimane. Difficile quantificare quanti siano riusciti a raggiungere le coste europee, bypassando il controllo della guardia costiera a cui l’Italia ha affidato il pattugliamento di quello spicchio di Mediterraneo: almeno 23 sono annegati, i loro corpi restituiti dal mare. Nel 2019 ne erano stati riportati indietro 9mila.

«C’è stato sicuramente un aumento improvviso di partenze – spiega la portavoce Oim Safa Msehli – in parte legato alla situazione della sicurezza. Questo aumento allarma perché le attività di ricerca nel Mediterraneo sono molto limitate».

In Libia, secondo l’Oim, si contano circa 4.500 migranti nei centri ufficiali con pochissimo cibo e nessuna igiene, ma altri migliaia sono prigionieri di campi gestiti dalle milizie, sottoposti a torture e abusi. «È della massima urgenza porre fine alle detenzioni in Libia e trovare soluzioni alternative che salvino vite umane», conclude Msehli.

* Fonte: il manifesto



Related Articles

Francia, quei giovani fanatici e l’eterna ossessione antisemita

Loading

Audrey Pulvar, 40 anni, è di origine antillese, il 49enne Arnaud Montebourg ha antenati algerini.

Decreti disumani. Nuovi ostacoli alle navi Ong: Mediterranea non idonea

Loading

Il questore di Agrigento: «Devono sbarcare dove dice il governo». Ocean Viking spedita a Genova con la tempesta attesa sul Tirreno. Salvini insiste: «È necessario un nuovo decreto sicurezza già a settembre»

Migranti, centri di detenzione libici vicini al collasso: «Serve accogliere in Europa»

Loading

Salvini smentito da Unhcr e Ue. Un morto in mare ogni 38 migranti nel 2017, un morto ogni sette nel 2018, la riduzione della capacità di salvataggio causa un aumento dei decessi

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment