Emilia-Romagna. Le Sardine, «sfrattate» da Bibbiano, tornano a Bologna

by Giovanni Stanco * | 19 Gennaio 2020 9:13

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BOLOGNA. «Torniamo nella città dove tutto è partito con qualcosa che la Lega non potrebbe mai organizzare». Eccolo il gran giorno delle Sardine, oggi pomeriggio a Bologna per quello che per il movimento sarà l’evento conclusivo della campagna d’Emilia. Ma visto che le Sardine un partito non sono, nella grande Piazza VII Agosto non ci saranno comizi bensì tanta musica e cultura. «Vogliamo offrire un’alternativa alla Lega attraverso l’arte e la creatività», ha spiegato Mattia Santori, volto noto del movimento.

Movimento che sta abbracciando, non solo simbolicamente, Sergio, il ragazzo messo alla gogna dalla pagina facebook di Salvini perché, dislessico, si è impappinato durante una delle tante manifestazioni in chiave anti leghista che in queste settimane si sono svolte nel bolognese. «Ho subito delle minacce, il mio avvocato mi ha consigliato di smettere di lavorare», ha detto Sergio. «Ci va ancora di ridere, per l’ennesimo caso in cui ci sarebbe da piangere – ha spiegato Santori accanto a Sergio in un video – Noi sardine siamo unite con Sergio. Chi tocca una, tocca tutte!». Sergio sarà oggi in piazza a Bologna, con almeno altre 30 mila persone, per partecipare al grande evento «Bentornati in mare aperto» che porterà sul palco artisti e musicisti: Afterhours, Subsonica, Vasco Brondi, Willie Peyote, Marracash, Altre di B, Moni Ovadia, Alessandro Bergonzoni e Pif.

Sul palco salirà Sandro Ruotolo, candidato di un’ampia coalizione di centrosinistra elle elezioni suppletive di febbraio per un posto da senatore nel collegio di Napoli. Ci sarà anche Fabrizio Barca, economista, ex ministro ed ex Pd, oggi coordinatore del Forum Disuguaglianze e diversità. «In quella palude desolante che è l’Italia finalmente è nato un movimento che decide di riconquistare uno spazio reale e lo fa con principi inequivocabili. La piazza, la manifestazione, l’essere assieme. Tutto questo è un grande valore, e le sardine con semplicità e chiarezza stanno dicendo ‘no’ alla deriva sovranista e al suo linguaggio a base di slogan d’odio contro gli ultimi e i migranti», ha spiegato Moni Ovadia.

Con le sardine non ci sarà Francesco Guccini, cantautore ben piantato nella sua amata Pavana. Ma Guccini, anche questa volta, ha deciso di farsi sentire e dare il suo appoggio al centrosinistra di Stefano Bonaccini, per «fermare la deriva della Lega e della destra». E anche questa volta, come 5 anni fa, ha scelto il suo candidato: Igor Taruffi della lista di sinistra Emilia-Romagna Coraggiosa guidata da Elly Schlein e Vasco Errani. «D’altronde – ha aggiunto Guccini – qui tutti parlano tutti di Salvini, ma la sua candidata Lucia Borgonzoni non la conosce quasi nessuno». Un tema comune questo della candidata messa in ombra da Salvini, a cui si aggiunge quello di un programma che la Lega non ha mai davvero raccontato. «Il programma di Borgonzoni è una sorta di oggetto misterioso», ha detto Emma Bonino di +Europa, a Bologna assieme a Carlo Calenda e all’ex commissario per la spending review Carlo Cottarelli. Anche loro mobilitati per dare sostegno al governatore uscente Bonaccini.

L’ultimo scossone della campagna elettorale arriverà però giovedì 23 gennaio, quando la Lega sarà nella piazza centrale di Bibbiano per chiudere la campagna elettorale. Questa volta è stato il Carroccio a uscire vincitore dal braccio di ferro con le sardine, che per una volta non si è giocato sui numeri e sulla mobilitazione, ma a colpi di burocrazia. Il movimento aveva infatti bruciato sul tempo la Lega nella prenotazione della piazza principale del paese che ha ormai legato il suo nome all’indagine sui bimbi che sarebbero stati sottratti illegalmente alle loro famiglie. Ma la Lega ha fatto pesare le regole della campagna elettorale che premiano i partiti nella prenotazione di determinate piazze. Le sardine, su indicazione della Questura di Reggio Emilia, si dovranno quindi accontentare di uno spazio poco distante. Ma la decisione finale del movimento arriverà solo lunedì, dopo un’assemblea con gli stessi cittadini del paese finito al centro dell’inchiesta «Angeli e Demoni». Inutile l’appello alla ragionevolezza. Le sardine aveva proposto pubblicamente a Salvini di annullare entrambe le manifestazioni. Un modo per tenere fuori dalla campagna elettorale un territorio da mesi sotto assedio, mediatico e politico. Ma Salvini ha confermato. Andrà e farà il suo show.

* Fonte: Giovanni Stanco, il manifesto[1]

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