Mosca, attentato alla Lubianka: morti due attentatori e un agente
MOSCA. Un assalto in piena regola, compiuto da un commando di tre persone armate di kalashnikov alla sede centrale del Fsb – i servizi di sicurezza russi, l’ex Kgb sovietico – nella piazza della Lubianka, ha provocato la morte ieri sera a Mosca di due degli attentatori e di un poliziotto a guardia del palazzo. I feriti sarebbero cinque, alcuni in gravi condizioni.
Il terzo terrorista riuscito a fuggire in un primo momento per le vie del centro starebbe stato catturato dalla polizia qualche minuto dopo un violento scontro a fuoco. Questo secondo le notizie che si rincorrono ancora in modo contraddittorio. Era da 11 anni che a Mosca non si verificavano attentati terroristici.
Malgrado non si possano fare ancora ipotesi sulla matrice dell’attacco, non essendo ancora state rese note origine etnica e nazionalità degli attentatori, il carattere di azione terroristica è stato confermato dall’Fsb che ha aperto un’inchiesta penale per «terrorismo».
Secondo il giornale moscovita Vedomosti che cita una propria fonte dei servizi di sicurezza russi, «le agenzie di intelligence stanno controllando le informazioni su possibili complici degli attentatori. Secondo tale versione, l’azione potrebbe essere stata coordinata da altre persone associate a delle cellule terroristiche».
Finora non c’è stata alcuna rivendicazione né dichiarazioni del ministero degli interni che permettano di fare delle ipotesi. Tuttavia nelle ultime settimane la polizia russa aveva informato di essere riuscita a sventare alcuni attentati che si stavano preparando a Mosca e San Pietroburgo, arrestando decine di persone legare all’Isis e ad altre formazioni del radicalismo islamico.
E da tempo è alta l’attenzione della polizia russa alle frontiere dell’Afghanistan e del Tagikistan dove si sarebbero ammassati centinaia di guerriglieri musulmani. Un altro segnale inquietante che ha preceduto questo assalto, sono state le centinaia di telefonate anonime di queste ultime settimane che segnalavano la presenza di bombe in scuole ed edifici pubblici un po’ in tutta la Russia.
A seguito di questi allarmi il ministero degli interni aveva informato di essere stato costretto per sicurezza a evacuare oltre 140mila persone. L’azione sulla Bolshaya Lubyanka, a non più 500 metri dalla piazza Rossa, del resto si è verificato in un momento in cui si teneva un concerto al Cremlino in onore della Giornata del controspionaggio russo a cui era presente il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin.
Paura e sgomento della popolazione, evacuata rapidamente dal grande centro commerciale per l’infanzia «Detsky Mir», dove erano in corso i tradizionali regali per l’anno nuovo. Alcune fermate della metrò sono state chiuse per sicurezza visto che, è quanto si apprende dalla diretta tv in corso, gli organi di sicurezza russi temono altre azioni terroristiche nelle prossime ore.
* Fonte: Yurii Colombo, il manifesto
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