Alex Zanotelli: «Digiuno contro il decreto Sicurezza bis, è giusto disobbedire»
Mani Rosse Antirazziste ieri era in piazza Montecitorio contro il decreto Sicurezza bis. Si sono mosse anche Libera, il gruppo Abele e Legambiente srotolando in giro per il paese lo striscione «La disumanità non può diventare legge». Padre Alex Zanotelli era a Riace e, insieme ai ragazzi del campo di lavoro e spiritualità, ha deciso di digiunare per protesta: «Lo abbiamo fatto in sostegno ai migranti contro le politiche razziste del governo giallo-bruno».
Zanotelli, cos’è che non va nella legge voluta da Salvini?
Il parlamento, che rappresenta la legalità, vota un provvedimento illegale. Non è mai successo di violare i diritti costituzionali fino al punto di dire «salvare vite è illegale». E infatti il provvedimento ha dentro di sé, nella parte dedicata agli scioperi, ulteriori norme per rendere più difficile dissentire. È uno strumento contro l’opposizione politica.
Che effetto avrà la legge nella nostra società?
Basta osservare cosa sta accadendo negli Stati Uniti, con gli autori di stragi che sparano sulla folla per «bloccare l’invasione ispanica». Trump sta diffondendo il disprezzo contro i latinos, Salvini sdogana l’odio contro i migranti. Entrambi stanno rendendo le relazioni sociali sempre più difficili. A Riace stiamo lavorando sulla figura del vescovo di Orano, Pierre-Lucien Claverie, ucciso nel 1996. Veniva da generazioni di coloni francesi trapiantati in Algeria, quando prese coscienza di aver vissuto in una «bolla coloniale» iniziò a impegnarsi per un’Algeria plurale. Dobbiamo uscire dalla bolla della «tribù bianca», che si è arricchita sulle spalle degli altri continenti nella presunzione di essere La Cultura. Usa, Europa, Brasile, Australia sono tutti paesi attraversati dallo stesso rifiuto per la convivenza plurale.
Come opporsi ai provvedimenti del governo?
Dobbiamo disobbedire, organizzare la resistenza civile anche pagando in prima persona, sull’esempio della capitana della Sea Watch 3 Carola Rackete, che ha sfidato il dispositivo organizzato dal Viminale per impedire lo sbarco dei naufraghi. Per fortuna ci sono ancora giudici che ci indicano quali sono i diritti fondamentali. Come la gip di Agrigento, Alessandra Vella, che ha chiarito che il dovere primario della capitana era portare i naufraghi in salvo. O il giudice di Trapani Piero Grillo, che ha ritenuto legittima la ribellione di due migranti al capitano del mercantile Vos Thalassa, che voleva riportarli in Libia. Giuseppe Dossetti avrebbe voluto inserire nella nostra Carta il seguente articolo: «La resistenza individuale e collettiva agli atti dei pubblici poteri, che violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla Costituzione, è diritto e dovere di ogni cittadino». Oggi ne avremmo avuto bisogno per salvare la nostra democrazia.
Com’è cambiata Riace da quando il governo ha cancellato il progetto d’accoglienza?
Senza Mimmo Lucano è un’altra Riace. Il meccanismo che aveva messo in piedi quando era sindaco metteva in circolo la solidarietà ridando vita al paese. Ora tutto questo si è fermato. Molti migranti sono andati via con la chiusura del progetto Sprar. Incontreremo Lucano nel vicino paese di Stigliano per organizzare nuove iniziative.
* Fonte: Adriana Pollice, IL MANIFESTO
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