by ***, il manifesto | 7 Luglio 2019 18:03
Continua inarrestabile, certifica l’Istat, la diminuzione di popolazione in Italia. Tale continua perdita dovuta in piccola parte all’emigrazione, è soprattutto il frutto della diminuzione costante della natalità: meno 4% l’anno scorso, una delle più alte della nostra storia. Si tratta di un tendenza che dura da anni, dovuta soprattutto alle condizioni di precarietà in cui è stata gettata la nostra gioventù. Una tendenza che significa perdita di classi scolastiche (quest’anno ne abbiamo perso 2000 tra medie ed elementari) e quindi diminuzione di occupazione per gli insegnanti. Ma significa aumento del grave squilibrio generazionale delle composizione della popolazione italiana: sempre più vecchi in pensione, bisognosi di cure e assistenza, e sempre meno giovani che lavorano, in grado di mantenere in equilibrio il sistema previdenziale italiano. Di questo passo il sistema pensionistico crollerà.
MA MENO BAMBINI e meno giovani significa paesi che si spopolano, vaste aree del nostro Paese che rimangono senza presidi umani. Ricordiamo che l’Italia è un Paese di antichissima antropizzazione, interamente rifatto dall’uomo e che i suoi equilibri territoriali si reggono sulla presenza umana. Senza popolazione il suolo frana, gli edifici decadono, le strade vanno in rovina, i boschi si inselvatichiscono. Perdiamo le aree interne della Penisola e la popolazione si ammassa nei piani e nelle valli dove le alluvioni non più “filtrate” nelle alture diverranno sempre più distruttive.
RAMMENTIAMO INOLTRE che settori fondamentali della nostra economia, l’allevamento del bestiame, il lavoro di semina e di raccolta dei prodotti agricoli, vale a dire la materia prima del cibo italiano, sarebbe impossibile senza il lavoro (spesso servile) degli operai extracomunitari. E lo stesso dicasi per l’assistenza domiciliare agli anziani. Noi ci opponiamo da sempre alla politica, non solo migratoria, di Salvini, che viola apertamente, ad ogni passo, la nostra Costituzione e che mostra un assoluto disprezzo per la vita e la dignità umana, come mai nessun altro uomo di governo nella storia della Repubblica. Ma in questo appello intendiamo mostrare come nel repertorio delle menzogne di questo ministro rientri anche quella di maggior successo: «prima gli italiani».
NOI MOSTRIAMO INFATTI come il respingimento dei migranti, in grandissima parte giovani provenienti da varie aree del mondo, da parte del governo italiano e in primo luogo da Salvini, costituisce un danno gravissimo all’economia e alla società italiana. Il divieto di dare prospettive di lavoro (complice anche una legge criminogena come la Bossi Fini) ai tanti giovani di cui l’Italia ha drammatico bisogno, si configura come un suicidio programmato del nostro Paese e un inganno alle nostre popolazioni aizzate con la politica della paura.
DI FRONTE A TALI INQUIETANTI prospettive noi denunciamo all’opinione pubblica internazionale e alle autorità dell’Unione Europea, il governo Italiano e in particolare il ministro dell’Interno, quale responsabile dell’accelerazione del processo di declino demografico dell’Italia, dell’arretramento economico complessivo del Paese, di un danno forse irreparabile alle future generazioni che non potranno più godere di un sistema pensionistico sostenibile e di un welfare dignitoso. Danni che si rifletteranno sull’intera economia europea.
MA NOI ANNUNCIAMO che ovunque ci sarà possibile, in tutti i luoghi pubblici, nei media dove troveremo ascolto, nella rete, nei social, ricorderemo agli italiani che ogni voto dato alla Lega costituirà la costruzione di un gradino in discesa verso il declino irreversibile dell’Italia. Essi devono sapere che il loro consenso sarà un assenso al suicidio dell’Italia e alla cancellazione di ogni speranza per le prossime generazioni.
* Piero Bevilacqua, Tomaso Montanari, Tonino Perna, Battista Sangineto, Enzo Scandurra, Giuseppe Saponaro, Raffaele Tecce, Alfonso Gianni, Officina dei saperi, Osservatorio del Sud, Vito Teti, Enzo Paolini, Giuseppe Aragno, Mario Fiorentini, Laura Marchetti, Velio Abati, Paolo Berdini, Marta Petrusewicz, Graziella Tonon, Giancarlo Consonni, Alessandro Bianchi, Franco Novelli, Cristina Lavinio, Francesco Cioffi, Luigi Vavalà, Luisa Marchini, Piero Di Siena, Francesco Cioffi, Alberto Ziparo, Lucina Speciale, Daniela Poli, Massimo Veltri, Romeo Salvatore Bufalo, Franco Mario Bisaccia Arminio, Luisa Marchini, Rossano Pazzagli, Francesco Trane, Carlo Cellamare, Alfonso Gambardella, Peppino Buondonno, Gianni Speranza, Franco Blandi, Luigi Pandolfi, Francesco Santopolo, Marisa D’Alfonso, Guido Viale,Vezio De Lucia, Armando Vitale,Camillo Trapuzzano. Simonetta Garavini.
Le altre adesioni devono essere inviate a: osservatoriodelsud@gmail.com
* Fonte: IL MANIFESTO[1]
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