by Giuseppe Ungherese * | 18 Luglio 2019 8:41
Sei al mare, al lago o stai facendo un’escursione nei pressi di un fiume e trovi rifiuti in plastica? Anche quest’anno, grazie a Plastic Radar di Greenpeace, puoi segnalare via Whatsapp la presenza di rifiuti in plastica che inquinano spiagge, mari e fondali. Inoltre, a partire dall’edizione di quest’anno, è possibile denunciare la presenza di plastica anche lungo le rive di fiumi e laghi italiani.
L’iniziativa, arrivata alla seconda edizione, lo scorso anno ha riscosso un grande successo: sono state registrate più di 6 mila e 800 segnalazioni che ci hanno permesso di far luce su quali siano i rifiuti in plastica più presenti nei nostri mari. Si trattava di prodotti in plastica monouso, in primis bottiglie appartenenti a marchi ben noti come San Benedetto, Coca Cola e Nestlè. Queste aziende continuano a immettere sul mercato enormi quantitativi di plastica usa e getta, senza però assumersi alcuna responsabilità circa il loro corretto recupero e riciclo a fine vita. Se vogliamo veramente fermare l’inquinamento da plastica nei nostri mari è necessario che tali aziende avviino immediatamente programmi per ridurre drasticamente la produzione di imballaggi e contenitori in plastica usa e getta.
Delle segnalazioni ricevute durante l’estate 2018, il 91 per cento riguardava rifiuti in plastica usa e getta – cioè oggetti progettati per un utilizzo che va da pochi secondi ad alcuni minuti – la maggior parte dei quali consisteva in bottiglie d’acqua minerale e bevande. A seguire, nell’ordine: confezioni per beni alimentari di vario genere (10 per cento circa), frammenti (6 per cento), sacchetti di plastica (4 per cento), bicchieri, flaconi di detersivi, tappi e reti (tutti al 3 per cento) e infine contenitori industriali, flaconi di saponi e recipienti in polistirolo (tutti al 2 per cento). Partecipare a Plastic Radar è alla portata di tutti: dopo aver trovato un rifiuto in plastica, basta scattare una foto e inviarla, tramite la più comune applicazione di messaggistica istantanea, Whatsapp, al numero +39 342 3711267. Perché la segnalazione vada a buon fine, è necessario inviare una foto in cui il rifiuto sia facilmente riconoscibile e, se visibile, nella foto deve essere presente il logo dell’azienda produttrice oltre alle coordinate geografiche del luogo in cui il rifiuto è stato ritrovato. Ovviamente una volta effettuata la segnalazione invitiamo tutti i partecipanti a raccogliere il rifiuto, differenziarlo e depositarlo negli appositi cassonetti.
Plastic Radar è gestito da una chatbot che, dopo aver ricevuto l’immagine, porrà alcune domande per reperire le informazioni necessarie che consentiranno di convalidare la segnalazione. I dati saranno poi resi disponibili in forma aggregata, nel giro di poche ore, sul sito plasticradar.greenpeace.it. Attraverso il sito sarà possibile scoprire quali sono le più comuni categorie di rifiuti in plastica che inquinano mari, spiagge, fiumi e laghi, a quali tipologie merceologiche appartengono e a quali aziende sono riconducibili. Durante il recente Tour MAYDAY SOS Plastica, svolto nel Mar Tirreno da Greenpeace, abbiamo potuto verificare quanto i nostri mari e le nostre spiagge siano letteralmente soffocati dalla plastica. Una delle aree più inquinate in cui ci siamo imbattuti è la foce del fiume Sarno: uno scenario che conferma come i fiumi rappresentano una delle vie d’ingresso principali di rifiuti in mare. Anche per questo motivo abbiamo ritenuto di fondamentale importanza iniziare a raccogliere le segnalazioni sulla presenza di rifiuti in plastica anche presso laghi e fiumi nell’edizione 2019 di Plastic Radar. È necessaria la collaborazione di tutti per denunciare lo stato di inquinamento dei nostri mari, fiumi e laghi e accendere i riflettori su quella che si presenta come una delle emergenze ambientali più gravi dei nostri tempi. Per partecipare, basta inviare la tua segnalazione al numero Whatsapp +39 342 3711267.
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responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace ItaliaFonte: IL MANIFESTO[1]
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