Il comune di Parigi premia, l’Italia perseguita. Medaglia per le capitane

Il comune di Parigi premia, l’Italia perseguita. Medaglia per le capitane

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Salvavite. Dalla capitale francese amministrata dalla sindaca socialista Hidalgo 100mila euro a Sos Méditerranée

In Italia è indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e rifiuto dell’obbedienza a nave militare, ieri ha sporto querela contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini per essere stata bersaglio di «messaggi d’odio».

A Parigi, invece, la capitana della Sea Watch 3, Carola Rackete, e la capitana che l’ha preceduta al timone della nave dell’Ong tedesca, Pia Klemp, riceveranno la medaglia Grand Vermeil (massima onorificenza della capitale francese) «per aver salvato migranti in mare». Anche Klemp è indagata in Italia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina quando era al timone della Iuventa, dell’Ong Jugend Rettet.

La medaglia, spiega il comunicato ufficiale, vuole simboleggiare «la solidarietà e l’impegno di Parigi per il rispetto dei diritti umani» e va alle due operatrici «perseguitate dalla giustizia italiana». La nota ricorda che dal 2014 sono 17mila le persone morte o disperse nel Mediterraneo: «Di fronte a questa tragedia, il Comune di Parigi ribadisce il suo sostegno alle donne e agli uomini che operano per il salvataggio dei migranti ogni giorno e in condizioni difficili».

Perché il messaggio fosse chiaro il consiglio comunale, guidato dalla sindaca socialista Anna Hidalgo, ha assegnato 100mila euro all’Ong Sos Méditerranée per una nuova missione di salvataggio in mare dei migranti, dopo aver già stanziato nel 2016 e nel 2018 rispettivamente 25mila e 30mila euro: «Realtà come Sos Méditerranée e Sea Watch ci fanno onore e ci obbligano ad agire contro l’inerzia dei governi. Carola Rackete e Pia Klemp sono gli emblemi di questa lotta e dei valori europei ai quali la Città di Parigi lancia ancora una volta l’appello a restare fedeli», sottolinea nel comunicato Patrick Klugman, responsabile per le relazioni internazionali del comune parigino.

La notizia ha prodotto in Italia la reazione stizzita della destra. «L’unica medaglia che merita Rackete è un bel numero di matricola da detenuta per aver violato le nostre leggi» ha postato ieri sui social la deputata della Lega Barbara Saltamartini.

Dai banchi di Fdi della Camera Andrea Delmastro ha rincarato la dose: «La Francia premia chi porta i migranti in Italia e condanna chi li porta in Francia: l’umanitarismo dei francesi con le frontiere altrui è disgustoso». Il più pacato sembra quasi Roberto Calderoli, vicepresidente della Camera del Carroccio: «Parigi si prenda tutto: capitana, nave e clandestini». Giorgia Meloni parla di «vergogna francese» invocando la convocazione dell’ambasciatore.

Ieri è arrivata anche una seconda notizia: il gruppo della Sinistra unitaria europea ha proposto di invitare Rackete a un’audizione nella commissione Libertà civili, Giustizia e Affari interni del Parlamento europeo per discutere della vicenda Sea Watch. La proposta deve ottenere l’approvazione dei coordinatori dei vari gruppi politici in commissione e, nel caso fosse inserita in agenda, può essere comunque sottoposta a un voto dell’intera commissione.

Se l’eurodeputato Pd e medico di Lampedusa Pietro Bartolo ha approvato l’iniziativa pur non venendo dal suo gruppo («così ci si rende conto a che punto siamo arrivati in Italia»), è ancora il centrodestra a gridare allo scandalo. Il presidente del gruppo sovranista Identità e Democrazia, il leghista Marco Zanni, è il primo a protestare: «Saremmo in presenza di un gesto vergognoso». E l’eurodeputato di Fi Fulvio Martusciello: «Abbiamo chiesto che possa partecipare anche un rappresentante della Guardia di finanza e del ministero dell’Interno italiano per difendere l’onore del nostro paese».

Intanto in Germania l’amministratore delegato della Siemens, Joe Kaeser, ha ricevuto minacce di morte con una mail proveniente da «adolf.hitler nsdap.de», proveniente da ambienti di estrema destra, per aver postato tweet a sostegno di Rackete. Salvini, nonostante la querela, via social ha attaccato a testa bassa: «Il Comune di Parigi non ha di meglio da fare che premiare questi soggetti qua. Un bacione a Carola, nonostante mi voglia chiudere il profilo Fb. Le vogliamo tanto tanto bene perché ha portato una ventata di simpatia in un paese bello ma strano, che indaga un ministro e libera signorine che attaccano motovedette della Guardia di finanza».

* Fonte: Adriana Pollice, IL MANIFESTO



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