by Anna Maria Merlo * | 9 Febbraio 2019 10:13
Il mondo dell’economia si inquieta. I casi Alitalia e Fincantieri. Polemiche sulla visita di Di Maio anche tra i gilet gialli. Oggi un gruppo sarà a Sanremo
PARIGI. Giuseppe Conte è atteso martedì a Strasburgo, per un discorso all’Europarlamento sulla visione italiana dell’Europa, ma dovrà anche spiegare perché la campagna per le elezioni europee di maggio è scaduta in provocazioni che hanno aperto una crisi franco-italiana. Ieri, Di Maio ha cercato di riparare alla grossa gaffe diplomatica dell’incontro con dei gilet gialli, ma nella lettera pubblicata da Le Monde, con un linguaggio ambiguo e qualche sciocchezza (la «tradizione democratica millenaria» della Francia, cioè dai tempi dei Carolingi), ha continuato a rivendicare la sua azione, criticando la politica «ultraliberista» di Macron, che distruggerebbe il welfare francese, «stella polare dei diritti sociali».
Il portavoce del governo, Benjamin Griveaux, ha ricordato che «la cortesia più elementare vuole che si informi il governo» quando un esponente dell’esecutivo di un paese alleato viene in visita per incontrare degli esponenti politici. Le gesticolazioni italiane «non hanno evitato all’Italia di entrare in recessione», ha commentato acido. Per la ministra degli Affari europei, Nathalie Loiseau, Di Maio è scaduto in «comportamento e frasi non frequenti» tra paesi amici, sperando che riprenda «un dialogo normale, rispettoso».
Il ministro degli Interni, Christophe Castaner, ha respinto al mittente la «convocazione» di Matteo Salvini a Roma, ricordando che «i viaggi diplomatici si fanno in modo ufficiale».
Nell’opposizione, all’estrema destra, dopo le prime reazioni favorevoli a Di Maio del capolista alle europee del Ressemblement national (ex Fn), ieri Nicolas Dupont-Aignan (Debout la France) è stato più prudente. Per il Verde Yannick Jadot, «ciò che ha fatto Di Maio è totalmente al di fuori del rispetto delle relazioni tra due paesi, Emmanuel Macron ha fatto bene a battere i pugni sul tavolo».
In ballo c’è la questione di Alitalia: Air France, in un primo tempo interessata a entrare come partner di Fs, si è «raffreddata», ha ammesso Di Maio, mentre la compagnia francese risponde con un «no comment» alle illazioni di queste ore. Il nuovo presidente di Air France, il canadese Benjamin Smith, sta rivedendo del resto l’intesa con Klm, con l’intenzione, secondo gli olandesi, di dare la preminenza a Air France e ridimensionare Klm. L’intesa Fincantieri-Saint Nazare, che non ha mai entusiasmato i francesi (nei cantieri sull’Atlantico vengono costruite anche navi militari), sta aspettando il giudizio dell’anti-trust europeo.Frena il mondo economico, con una lettera comune delle due organizzazioni del padronato: «In queste ore di tensione politico-diplomatica crescente, Confindustria e Medef giudicano necessario lanciare un appello al dialogo costruttivo, convinti che la sfida non è tra paesi europei, ma tra l’Europa e il resto del mondo».Gli scambi commerciali tra Francia e Italia sono circa di 80 miliardi l’anno. La presenza di capitali francesi in Italia è più forte che viceversa (la Francia controlla in Italia circa 1.900 imprese, che impiegano 250mila persone, l’Italia in Francia un migliaio, con meno di 100mila dipendenti). La presenza francese riguarda le banche, le assicurazioni, telecom, il lusso, l’alimentare, l’energia, l’ottica, la grande distribuzione, gli aeroporti.
La scappatella di Di Maio in Francia sta sollevando anche molte critiche tra gli stessi gilet gialli. Già Ingrid Lavavasseur, all’origine della lista Ric che pensa alle europee, ha sconfessato il gilet che Di Maio ha incontrato, il controverso Christophe Chalençon. Ieri, Jacline Mouraud, una delle pioniere dei gilet che ha fondato il partitino Les Emergents, ha parlato di «ingerenza grave». Maxime Nicolle, alias Fly Ryder, esponente estremista, va a Sanremo «per far vedere al governo italiano chi sono i veri gilet gialli, Di Maio ha gli interlocutori sbagliati». Intanto, oggi sarà di nuovo giornata di protesta: i gilet hanno annunciato che non dichiareranno alle autorità i percorsi delle manifestazioni, per «non essere complici delle violenze della polizia».
* Fonte: Anna Maria Merlo, IL MANIFESTO[1]
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