by ANSA | 14 Dicembre 2018 20:05
(ANSA) – ROMA, 14 DIC – “Il Mediterraneo è diventato una
fossa comune scavata nella e dalla democratica Europa, dove a
fronte della diminuzione degli sbarchi rivendicata dal governo
Conte-Salvini (e prima da quello Gentiloni-Minniti), cresce la
frequenza delle morti”: dal 1993 al 5 maggio 2018 sono 34.361 le
morti documentate di persone che cercavano di arrivare in Europa
(il numero reale stimato è sensibilmente maggiore). Le cifre
sono riportate dal Rapporto Diritti Globali, curato dall’ex
leader di Prima Linea Sergio Segio e promosso dalla Cgil.
Se dal primo gennaio al 2 dicembre 2017 gli arrivi di
migranti via mare erano stati 164.908 (di cui 117.120 in
Italia), con 3.113 vittime nel Mediterraneo (di cui 2.844 nella
rotta centrale verso l’Italia), nello stesso periodo del 2018
sono stati, rispettivamente, 107.583 (di cui 23.011 in Italia)
con 2.133 morti (di cui 1.285 nella rotta verso l’Italia). ”
stato calcolato – afferma il rapporto – che negli ultimi mesi un
migrante ogni cinque partiti dalla Libia risulta annegato o
disperso”: “il prezzo del calo degli arrivi (in Italia, giacché
il flusso si è semplicemente spostato verso Spagna, che ha
visto raddoppiare gli arrivi nel 2018, e Grecia) è dunque assai
salato, pur se nascosto e trascurato dalla disumana enfasi
populista e da una politica ridotta a propaganda via twitter”.
(ANSA).
Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2018/12/diritti-globali-da-1993-oltre-34mila-migranti-morti-in-mare/
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