Vaccini, le Regioni ricorrono alla Consulta, protestano le famiglie dei bimbi malati
by redazione | 6 Agosto 2018 8:24
I genitori dei bambini immunodepressi lanciano una petizione online contro la politica del ministero alla Salute sui vaccini, in particolare contro la possibilità di frequentare nidi e materne grazie a un’autocertificazione, e anche contro gli emendamenti M5S e Lega che cancellano la sanzione più importante, quella dell’esclusione, e in poco tempo raccolgono 20mila adesioni. Le Regioni scendono sul piede di guerra, tante dicono di essere pronte a farsi la loro legge sull’obbligo e annunciano un ricorso alla Corte costituzionale. « La proroga dell’obbligo vaccinale è un passo indietro. Lavoriamo perché non passi in Parlamento, altrimenti siamo pronti a ricorrere alla Consulta, perché la Sanità non è una materia esclusiva di competenza dello Stato » , dice Antonio Saitta, assessore alla Sanità della Regione Piemonte e Coordinatore della Commissione Salute della conferenza delle Regioni.
I dirigenti scolastici intanto attaccano perché in meno di un mese si sono «visti modificare due volte le regole per l’iscrizione alle scuole d’infanzia e agli asili » . Poi ci sono le opposizioni scatenate. Il segretario del Pd Martina ieri ha lanciato una petizione nelle feste dell’Unità contro lo stop all’obbligo e anche Forza Italia picchia duro. I medici sono molto critici soprattutto sugli emendamenti al decreto Milleproroghe, e in generale la comunità scientifica è in agitazione. Infine, ci sono tanti fan Cinquestelle di impronta No Vax che attaccano apertamente sul suo profilo Facebook la ministra alla Salute Giulia Grillo per motivi opposti, cioè perché si dice favorevole alle vaccinazioni.
Il superamento del dl Lorenzin sui vaccini obbligatori sta diventando una bruttissima gatta da pelare per i 5Stelle. Da una parte Grillo aveva messo una pezza prevedendo ai primi di luglio l’ingresso a nidi e materne per con una semplice autocertificazione. Un atto che dava una via di uscita ai genitori contrari ai vaccini, i quali dovevano prendersi la responsabilità legale di quello che dichiaravano, ma che formalmente non toglieva l’obbligo. Poi tre giorni fa sono arrivati gli emendamenti M5S e Lega nel Milleproroghe con i quali si vuole togliere la sanzione del divieto di entrare a nido e materna per chi non è vaccinato. Vuol dire praticamente togliere l’obbligo, anche se la ministra, irritata da quanto fatto dai colleghi, dice che l’obbligo resta e promette classi dove i bambini immunodepressi non troveranno compagni non vaccinati. Chissà come faranno a comporre quelle classi se grazie all’emendamento i bimbi entreranno senza alcun tipo di certificato e quindi non si conoscerà con certezza la loro posizione vaccinale. Ma i problemi non sono finiti, a rendere la situazione più incerta c’è il fatto che il Milleproroghe potrebbe non passare prima dell’inizio delle scuole. Ci sarebbe quindi una nuovo cambio di strategia, si tornerebbe all’autocertificazione. I dirigenti scolastici fanno notare che tutto questo tira e molla rende la situazione caotica. « L’ emendamento che rinvia di un anno l’obbligo vaccinale per nidi e materne blocca il dl Lorenzin del luglio 2017 e annulla la circolare diffusa agli inizi di luglio dalla ministra della Salute Giulia Grillo — dice Mario Rusconi, presidente di Anp-Lazio — I presidi, seguendo il calendario annuale delle attività e comunque entro fine luglio, hanno già formato classi e sezioni secondo i criteri stabiliti dal Consiglio d’Istituto ma senza i contenuti dell’emendamento appena approvato. I decisori politici, dimostrano di non conoscere il calendario della scuola».
* Fonte: LA REPUBBLICA[1]
photo: Di Anti-Vaccination Society of America – Anti-Vaccination Society of America via The College of Physicians of Philadelphia, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=38342258