La Ue bastona Google, multa record di 4 miliardi
Capitalismo delle piattaforme. «Condotta illegale molto grave». Mountain View ha 90 giorni per rimediare. La difesa: «Così saranno favoriti i concorrenti»
Google è stato colpito con un’ammenda record di 4,34 miliardi di euro dalla Commissione europea per aver abusato della sua posizione dominante sul mercato dei sistemi operativi per la telefonia cellulare. Bruxelles ha imposto la sanzione dopo aver constatato che l’azienda Usa ha chiesto ai produttori di smartphone di preinstallare i dispositivi di ricerca e le applicazioni browser di Google utilizzando il suo sistema operativo Android.
SE NON LO AVESSERO FATTO, non sarebbero stati autorizzati a usare il negozio online Google Play e il suo servizio di streaming. Margrethe Vestager, commissaria europeo per la concorrenza, sostiene che Google abbia usato Android «per consolidare la sua posizione dominante come motore di ricerca», impedendo ai concorrenti di innovare e competere. «Questo è illegale per le norme antitrust dell’Ue».
Il verdetto è giunto al termine di un’istruttoria durata 39 mesi. Nella comunicazione degli addebiti dell’aprile 2016 la Commissione aveva già accusato Google di abusare della sua posizione dominante sul mercato installando Google Search come motore di ricerca predefinito sui dispositivi Android; impedendo ai produttori di smartphone di eseguire sistemi concorrenti; negando ai consumatori la scelta e fornendo incentivi finanziari ai produttori e agli operatori di telefonia per preinstallare Google Search. Ora Google deve modificare la sua condotta entro 90 giorni, altrimenti dovrà affrontare penali fino al 5% del fatturato medio giornaliero di Alphabet, la società madre.
LA DECISIONE della Commissione Ue ha colpito una parte fondamentale della strategia aziendale di Google negli ultimi dieci anni. Android è il sistema operativo usato su oltre l’ottanta per cento degli smartphone di tutto il mondo ed è vitale per i profitti dell’Unicorno di Mountain View. La Commissione europea sostiene che le pratiche illegali che hanno consolidato il suo predominio limiterebbe la capacità dei browser concorrenti di competere con Chrome e ostacolerebbe l’emergere di altri sistemi operativi. Google è inoltre accusato di utilizzare «pratiche di vendita abbinata» e «pagamenti di esclusività» che consolidano il suo monopolio. Sundar Pichai, Ceo di Google, sostiene che le ragioni della multa sono infondate e conferma che la società farà ricorso.
PER PICHAI IL MODELLO open source di Google permette ai produttori di modificare Android ed è ispirato ai principi della concorrenza difesi dalla Commissione Ue. Quest’ultima è accusata da Google di favorire i concorrenti proprietari come Apple che mantiene una stretta sorveglianza sul proprio sistema operativo. Pichai sostiene che Google offre ai produttori di telefoni «la possibilità di precaricare una suite di popolari applicazioni».
«ANDROID HA CREATO più scelta per tutti, non meno. Un ecosistema vivo, rapida innovazione e prezzi più bassi sono le condizioni classiche per avere una robusta concorrenza. Ricorreremo in appello contro la decisione della Commissione» ha aggiunto un portavoce di Google, Al Verney.
GOOGLE SOSTIENE che i suoi utenti erano liberi di eliminare le applicazioni. L’azienda ha così difeso una filosofia che «mantiene bassi i costi dei produttori e alta la loro flessibilità, offrendo al contempo ai consumatori un controllo senza precedenti dei loro dispositivi mobili». La decisione della Commissione Ue potrebbe suscitare tensioni con il governo statunitense prima della visita alla Casa bianca del presidente Jean-Claude Juncker, la prossima settimana. Il 25 luglio Juncker incontrerà Trump, per colloqui su economia, antiterrorismo, sicurezza energetica, politica estera e sicurezza. Per Reuters le autorità garanti della concorrenza avrebbero ritardato di una settimana l’annuncio per evitare uno scontro durante il vertice della Nato, durante il quale Trump si è scontrato con gli alleati europei.
NELLA CONFERENZA STAMPA ieri a Bruxelles è stato chiesto a Vestager un commento sull’affermazione di Trump a Juncker, «La tua signora delle tasse odia davvero gli Usa»? Vestager ha risposto di aver verificato questa affermazione. È vero che è una donna, e che si occupa di tasse. Ma l’affermazione del presidente degli Stati uniti è imprecisa sul resto. «Mi piacciono molto gli Usa» ha detto Vestager che ha sottolineato che è danese e in Danimarca si hanno spesso amici americani.
PERCHÉ LA MULTA è doppia rispetto a quella imposta a Google nel 2017? L’ammenda riflette l’entità del «comportamento illegale molto grave» di Google ha risposto Vestager. La Commissione ha preso una decisione classica di «cessazione e desistenza». Ora tocca a Google decidere come modificare il suo sistema. «L’Ue desidera davvero creare un’adeguata concorrenza sui sistemi operativi per la telefonia cellulare» ha aggiunto Vestager.
* Fonte: Roberto Ciccarelli , IL MANIFESTO
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