Deregolation trumpiana, le banche Usa più libere di speculare

Deregolation trumpiana, le banche Usa più libere di speculare

Loading

NEW YORK. A 10 anni dalla crisi dei mutui subprime, le regole volute da Obama tornano ad allentarsi per volontà dell’amministrazione Trump. L’ex presidente Usa aveva chiesto norme restrittive da imporre alle grandi banche statunitensi, studiate per limitare le manovre rischiose di Wall Street, ma le autorità di controllo bancario hanno svelato un piano volto a depotenziare la Volcker Rule, normativa che prende il nome dall’ex segretario della Fed, la banca centrale americana, Paul Volcker. In questo modo si apre la strada alla ripresa delle attività di trading da parte delle banche, prima limitate dalla legge Dodd-Frank del 2010, inclusi gli investimenti negli hedge fund o il trading con capitale proprio.

A riferirlo è stato il New York Times, precisando che le grandi banche avranno maggior libertà di condurre queste operazioni più complicate e rischiose lasciando il compito di determinare quale trading sarà lecito e quale no alle compagnie quotate in borsa. La prima istituzione finanziaria Usa a presentare questa revisione voluta da Trump è stata la Federal reserve e nei prossimi 60 giorni saranno chiamate a pronunciarsi anche authority di sorveglianza come la Securities and exchange commission e la Federal deposit insurance.

Il nuovo corso è già stato ribattezzato come Volcker 2.0, ma siamo anni luce lontani proprio dallo spirito alla base della Volcker originale, vale a dire la consapevolezza della necessità di imporre delle regole per proteggere i cittadini ed evitare che le banche possano utilizzare i depositi dei risparmiatori per operazioni finanziarie troppo rischiose.

Ora Trump ha firmato un disegno di legge, colpevolmente bipartisan, che libererà migliaia di banche di piccole e medie dimensioni dagli obblighi stringenti previsti dalla Dodd-Frank; tutto ciò è in completa linea con il quadro di deregolamentazione generale voluto dalla Casa Bianca, che coinvolge clima, sanità, trivellazioni, Wall Street, sempre frutto di un’ideologia antica che si ispira agli anni ‘80 e che non è andata oltre un approccio semplicistico all’economia, così come al resto. È lo specchio che riflette in ogni sua manifestazione il pensiero di un gruppo di ricchi maschi bianchi e conservatori in là con gli anni, che non credono in certe diavolerie moderne come il riscaldamento globale o l’imporre regole necessarie affinché le Borsa non fagociti i risparmiatori

FONTE: Marina Catucci, IL MANIFESTO



Related Articles

Parte il pressing sul Tesoro per 4 miliardi in più di bonus

Loading

 Manovra da riscrivere e rispunta la tassa sulle rendite   

Capitalismo digitale. La grande evasione dei giganti del Web

Loading

Capitalismo delle piattaforme. Secondo Mediobanca dal 2014 elusi 74 miliardi grazie a imposte agevolate e fuga nei paradisi fiscali. In Italia il fatturato è 2,4 miliardi a fronte di 64 milioni di euro versati

Allo Stato il 57,1% del prezzo C’è pure la tassa per l’Abissinia

Loading

ROMA — In Europa c’è solo un Paese dove il pieno fa più male che da noi. E il suo nome non promette nulla di buono perché si tratta della Grecia. Una differenza minima, uno spread di appena 4 millesimi di euro al litro, secondo la Direzione energia della commissione europea, che in ogni nazione rileva il prezzo medio dall’area di servizio in autostrada al distributore no logo in periferia.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment