Alessandria, ennesima vittima sul lavoro: Davide, 22 anni, schiacciato dal muletto

by Mauro Ravarino | 8 Giugno 2018 10:10

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È una strage senza fine. Davide Olivieri, 22 anni, operaio del Sil di Vignole Borbera (Alessandria), è l’ultima vittima. Mercoledì, il muletto che stava guidando si è improvvisamente ribaltato, schiacciandogli torace, addome, bacino, gambe e braccia. Trasportato d’urgenza, in gravissime condizioni, all’ospedale alessandrino, in un primo momento non sembrava in pericolo di vita. È morto nella notte per complicazioni sopraggiunte durante l’intervento chirurgico.

Occhi azzurri e luminosi, Davide era chiamato «Olly» dagli amici, viveva a Busalla (Genova) nell’alta Valle Scrivia. Era dipendente della Società Internazionale Lubrificanti, presente da 25 anni sul territorio, e due giorni fa era a di turno alla mattina: secondo una prima ricostruzione, in una manovra in retromarcia il mezzo che guidava avrebbe urtato contro un muro rovesciandosi, poi, sul ragazzo. L’operaio è rimasto incastrato sotto il muletto: attimi interminabili. Era solo, i colleghi sono sopraggiunti sentendo le sue urla.

L’azienda, ieri, è rimasta chiusa per lutto. «Appresa la notizia del decesso – si legge in una nota – d’intesa con le rappresentanze sindacali e gli operai si è presa questa decisione, come segno di vicinanza alla famiglia». La fabbrica ha aperto un’indagine interna e si è messa a completa disposizione delle autorità. Il giovane operaio era in possesso di patentino in corso di validità per la conduzione di carrelli industriali, rilasciato il 17 luglio 2017 da Anfos (Associazione nazionale sicurezza sul lavoro).

L’azienda ha comunicato che «tutti i muletti in servizio sono sottoposti a manutenzione trimestrale, come prevede la normativa in materia; il carrello condotto da Olivieri aveva superato positivamente i controlli lo scorso 4 aprile».
Su quello che è accaduto indagano i carabinieri e lo Spresal. «Secondo quanto mi è stato riferito – spiega Claudio Cavallaretto, Femca Cisl – Davide era da solo, in un’area in cui sono caricati e scaricati i camion e stava guidando un muletto in grado di arrivare fino alle campate più alte del capannone. Nessuno avrebbe assistito all’incidente. I colleghi sono intervenuti soltanto dopo aver sentito il tonfo e le grida. Ora è il tempo delle domande: si fa abbastanza per la sicurezza? Certo è che abbiamo assistito a un’altra morte sul lavoro, per di più a soli 22 anni, poco prima di una pausa».

«Dall’inizio del 2018 – sottolinea la Cgil Alessandria – in provincia un morto sul lavoro ogni mese; due morti al giorno in Italia. La strage si può fermare solo se si investono risorse per formare ispettori e per potenziare il servizio di prevenzione e protezione delle Asl. È necessario formare e aumentare la sensibilità dei lavoratori e dei datori. Bisogna sanzionare con fermezza i responsabili. Tutto il resto è statistica e cordoglio e, per chi difende i lavoratori, sconfitta». Le organizzazioni sindacali hanno indetto uno sciopero per mercoledì prossimo. Solo pochi giorni fa, non distante da qui, ad Arquata Scrivia, si era verificato un grave incidente nei cantieri del Terzo Valico: feriti due operai colpiti da due blocchi di cemento.

FONTE: Mauro Ravarino, IL MANIFESTO[1]

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  1. IL MANIFESTO: https://ilmanifesto.it/

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