Spread a 190, le agenzie di rating in pressing sul nuovo governo

by Bruno Perini | 24 Maggio 2018 10:20

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I mercati finanziari e l’Europa continuano a tenere sotto pressione la nascita del governo Lega-M5S. Mentre lo spread sfonda quota 190 l’agenzia di rating Fitch lancia segnali minacciosi all’Italia nella giornata dell’incarico a Giuseppe Conte, presidente del consiglio indicato dalla maggioranza. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale e quello tedesco ha infatti chiuso a 191 punti base. Brutta giornata anche per Borsa che ha chiuso con una perdita dell’1,7 per cento. La comunità degli affari, dunque, non considera l’incarico a Conte fattore di stabilità.

Un segnale allarmante arriva anche da una delle più importanti agenzie di rating: Fitch. «La fiducia del mercato – afferma l’agenzia di rating – sembra essersi indebolita da quando la coalizione di M5S e Lega ha rivelato proposte che, se pienamente implementate, avrebbero un significativo effetto sulle finanze pubbliche dell’Italia e sul settore bancario. Lo spread sui bond governativi italiani si è allargato e la volatilità del prezzo delle azioni delle banche è aumentato. Il calo della fiducia degli investitori potrebbe far alzare i costi della raccolta delle banche qualora durasse». «Il programma della coalizione è silente sui crediti deteriorati delle banche, che sono un fattore chiave per il settore» dice ancora Fitch ricordando di aver recentemente migliorato le prospettive (outlook) di alcune banche italiane, portandole a positive, alla luce dei progressi nello smaltimento dei crediti deteriorati. «Questo trend – ammonisce – potrebbe fermarsi o invertirsi se il ritmo della cessione dei crediti deteriorati rallentasse significativamente».

Del governo Lega-M5S si occupano anche oltreoceano. «I populisti italiani dicono che non vogliono lasciare l’euro. Le loro azioni dicono il contrario». È il titolo di un’analisi del Washington Post su quella che potrebbe essere la politica economica del nuovo governo Lega-M5S, secondo cui «il modo migliore per uscire dall’euro è dire di non volerlo nello stesso momento in cui ti prepari a farlo: la mancanza di sincerità è necessaria». Dunque, secondo il Washington Post, questo vuol dire che «l’Italia potrebbe realmente far saltare in aria l’esperimento ventennale della moneta unica». E a farlo saltare potrebbe essere un governo formato da «un partito di protesta ideologicamente incoerente come il M5S da una parte e la Lega di estrema destra, che ama la Russia e odia gli immigrati, dall’altra», due formazioni che «hanno flirtato con l’euroscetticismo nel recente passato».

FONTE: Bruno Perini, IL MANIFESTO[1]

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  1. IL MANIFESTO: https://ilmanifesto.it/

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