Migranti, in Sicilia duemila nuovi sbarchi, il Viminale rivendica successi
Sono circa 2mila i migranti sbarcati nel weekend in Sicilia, anche se i numeri aggiornati dal Viminale indicano un calo complessivo degli arrivi rispetto ai primi cinque mesi dello scorso anno: 13.303 contro 60.228 (78%). Per il ministero, alle prese con i conti mentre le navi umanitarie continuano a salvare persone in mare, dal luglio del 2017 al maggio del 2018 sarebbero giunti 122.524 stranieri in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se si fa riferimento ai migranti partiti dalla Libia la riduzione, per il Viminale, sarebbe più consistente (-84%):9.087 sbarcati dall’1 gennaio al 29 maggio 2018 rispetto ai 58.258 dell’analogo periodo del 2017.
NUMERI FREDDI rispetto a una situazione umanitaria che rimane allarmante, con i cadaveri che continuano a essere ripescati tra le onde e bambini nati sulle imbarcazioni delle Ong, come ‘Miracle’, il neonato dato alla luce sullo scafo di Medici senza frontiere da una giovane donna violentata nei campi libici. Sempre nel weekend le autorità della Turchia hanno fermato 4.633 migranti e rifugiati, che cercavano di attraversare le frontiere con l’Ue o di entrare nel Paese. Tra questi, 651 sono quelli bloccati in mare. Anche Ankara precisa che nello stesso periodo sono stati arrestati 97 sospetti trafficanti di esseri umani. Facendo sapere che dal contestato accordo del 2016 con Bruxelles, il numero di migranti e rifugiati che dalla Turchia raggiungono ogni giorno l’Ue, soprattutto la Grecia, si è ridotto.
MA NELLE ULTIME SETTIMANE, invece, le autorità europee segnalano un aumento degli arrivi. La rotta più battuta rimane quella dalla Tunisia a Lampedusa, con oltre duemila arrivi, numeri ai quali vanno aggiunti gli «sbarchi fantasma», persone che hanno fatto perdere le proprie tracce subito dopo avere toccato la terraferma. Per il dipartimento di pubblica sicurezza, nei primi cinque mesi dell’anno, è il porto di Augusta quello che ha fatto registrare il numero più alto di arrivi: 2.227 arrivi. Seguono Pozzallo, Catania, Messina e Trapani.
IL PRIMO PORTO NON SICILIANO è quello di Crotone, all’ottavo posto dopo Lampedusa e Porto Empedocle, che precede Palermo, dove due giorni fa sono giunti 592 migranti. Uomini, donne e bambini salvati dalla nave Numancia nel Canale di Sicilia, tra cui una donna incinta e 40 minori. A Palermo, nei piani del Viminale, dovrebbe sorgere un nuovo hotspot. La palla è in mano alla Regione dopo che il consiglio comunale, all’unanimità, ha bocciato il progetto di Invitalia, 7,2 milioni per realizzare un maxi-accampamento in un terreno di 15 mila metri quadri, con strutture da 400 posti letto, al confine tra i quartieri zen e Pallavicino, in un’area confiscata alla mafia, nonché di grande valore storico e culturale. Il progetto al momento sembrerebbe in standby, il governo di Nello Musumeci non avrebbe intenzione di assumersi l’onere della decisione in una fase in cui a Roma regna l’incertezza più totale sul governo.
FONTE: Alfredo Marsala, IL MANIFESTO
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