A Nantes “convergenza delle lotte” contro sgombero Zad e Riforme

by Francesco Ditaranto | 15 Aprile 2018 9:19

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Doveva essere un banco di prova dopo una settimana difficile, la manifestazione organizzata ieri a Nantes, contro lo sgombero della Zad di Notre Dame des Landes e le riforme del governo del presidente Macron.

Circa 7000 persone hanno sfilato nel centro storico della città sulla Loira, lasciando intravedere un embrione di quella possibile convergenza delle lotte auspicata dai settori della società francese attualmente in agitazione.

Il corteo di ieri è diventato, infatti, unitario solo in un secondo momento. La peculiarità della giornata era costituita dai due appelli a manifestare, con due piattaforme differenti, nella stessa piazza e a soltanto due ore di distanza.

La prima manifestazione, fissata per le 14.30, ha chiamato in piazza i ferrovieri e gli studenti, da tempo mobilitati rispettivamente contro la riforma della SNCF e contro il nuovo sistema di selezione per l’accesso all’università.

Più in generale, si è trattato di una mobilitazione contro le riforme targate Macron simile, per certi versi, a quella che, sempre ieri, ha avuto luogo nella città di Marsiglia.

Il secondo corteo, invece, organizzato per protestare contro il duro sgombero della ZAD (Zone à Defendre) di Notre Dame des Landes, messo in atto nel corso della settimana, doveva partire, dallo stesso luogo di concentramento, alle 16.30.

Quello che è accaduto, fatto magari prevedibile, ma di certo non scontato, è stata la fusione, più o meno completa, dei due defilé.

Al termine della prima manifestazione, che aveva raccolto circa 3000 partecipanti, studenti e lavoratori hanno raggiunto la seconda, ingrossandone le fila, anche grazie al sostegno, espresso dalla CGT dipartimentale, alle ragioni di chi scendeva in piazza a favore della Zad.

Lo spiegamento di forze dell’ordine era imponente. Agenti in assetto antisommossa inquadravano i manifestanti lungo gran parte del perimetro del corteo. Il tutto in un clima particolarmente teso.

Dopo una mezz’ora all’insegna della calma, sono cominciati gli scontri.

Lancio di pietre da una parte e lacrimogeni dall’altra, con l’utilizzo, da parte delle forze dell’ordine, di un cannone ad acqua per contenere l’avanzata di alcune frange del corteo.

Nel frattempo, sempre ieri, nella ZAD di Notre Dame des Landes, sono continuati i duri faccia a faccia tra zadisti e agenti che, ancora sul posto, stanno procedendo allo sgombero dei resti delle 29 occupazioni distrutte nell’operazione cominciata lunedì e alla liberazione delle due arterie stradali, che attraversano la zona, dalle barricate erette dagli occupanti.

Stando a quanto affermano dall’esecutivo, l’operazione di espulsione degli zadisti “illegittimi” sarebbe terminata e l’obiettivo raggiunto.

Venerdì, annunciando la fine delle operazioni, il prefetto del dipartimento della Loire-Atlantique ha annunciato che avrebbe ripreso i colloqui con gli zadisti che desiderano regolarizzare la loro posizione.

A questo scopo, la rappresentante del governo ha proposto agli occupanti della zona, nella quale doveva nascere il grande aeroporto, un formulario semplificato per la presentazione di un progetto agricolo individuale o collettivo, nel quale esplicitare soltanto i dati personali, descrivere il progetto stesso e indicare la parcella di terreno interessata. L’annuncio ha scatenato le ire di alcune organizzazioni di categoria più “istituzionali”.

Gli zadisti, ha promesso il prefetto, avranno tempo fino a fine mese, per palesarsi in quanto agricoltori o allevatori. In ogni caso, però, è difficile immaginare che dei colloqui tra le parti possano riprendere serenamente.

Appare, infatti, troppo forte lo shock per la distruzione, da parte delle forze dell’ordine, della fattoria dei “100 nomi”, un luogo simbolo della Zad, all’interno della quale, ormai da 5 anni, era attivo un progetto agricolo solido e riconosciuto.

Oggi è prevista una nuova giornata di mobilitazione, questa volta, nella ZAD. Si tratterà di una giornata della “ricostruzione”, hanno annunciato gli zadisti. Molto probabilmente rappresenterà una nuova prova per comprendere il peso delle forze in campo.

FONTE: Francesco Ditaranto, IL MANIFESTO[1]
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  1. IL MANIFESTO: https://ilmanifesto.it/

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