by Luca Kocci | 3 Aprile 2018 9:55
Per un prete che accoglie, ce ne sono altri che non ne vogliono proprio sapere. A Manduria un parroco annulla la lavanda dei piedi appena saputo della presenza di migranti tra i fedeli
I neofascisti di Forza nuova attaccano di nuovo don Massimo Biancalani, il parroco di Vicofaro a Pistoia che ospita i migranti africani in chiesa. Nella notte del giovedì di Pasqua hanno appeso nei pressi della parrocchia un grande striscione con la scritta: «Droga, nigeriani e Biancalani la rovina dei giovani italiani. Chiudere Vicofaro».
La parrocchia sta diventando un «centro di reclutamento di delinquenti», ha poi dichiarato Leonardo Cabras, coordinatore di Fn per il centro Italia, probabilmente riferendosi al fatto che pochi giorni prima era stato arrestato per spaccio un nigeriano ospitato a Vicofaro trovato in possesso di due grammi di marjuana. Più che un centro di accoglienza, ha proseguito Cabras, è «una sorta di centro sociale anarchico» in cui si svolgono «attività illecite» e «don Biancalani altro non è che un provocatore fiancheggiatore del caos e dell’illegalità finanziato con i soldi pubblici destinati all’accoglienza e che più propriamente vorremmo vedere impiegati a favore dei nostri tanti connazionali in difficoltà». Per il prossimo 21 aprile i neofascisti del partito guidato da Roberto Fiore annunciano una manifestazione di protesta – e un’altra pare sarà organizzata da Casa Pound – quando a visitare il centro accoglienza di Vicofaro verrà Laura Boldrini, rieletta alla Camera nelle liste di Liberi e uguali.
Il vescovo di Pistoia tace, ma si è appreso che sta sostenendo economicamente le attività del centro che, contrariamente alla disinformazione spacciata da oppositori e parte della stampa, usufruisce dei finanziamenti pubblici per appena 13 immigrati (i famosi 35 euro al giorno) ma ne ospita circa 70 “invisibili”, oltre a 7 italiani senza casa. Immediata solidarietà a Biancalani è stata invece espressa dall’Assemblea permanente antirazzista e antifascista di Vicofaro, che nei prossimi giorni diffonderà un appello, rivolto alle forze politiche, per scongiurare la chiusura del centro accoglienza, come chiesto da Forza nuova e dai neofascisti in doppiopetto di Fratelli d’Italia.
Per un prete che accoglie e che ha preso sul serio l’appello di papa Francesco – perlopiù ignorato – ai religiosi ad ospitare i migranti nelle chiese, ce ne sono altri che non ne vogliono proprio sapere. Come quello che ha celebrato la messa giovedì santo nella parrocchia di San Michele arcangelo a Manduria (Ta). Appena scoperto che fra i 12 partecipanti alla lavanda dei piedi c’erano degli immigrati di un centro di accoglienza del territorio, ha annullato il rito. Nessun commento dalla Curia di Oria, se non che il prete non era della diocesi ma un frate dei Servi di Maria. Commenta un parrocchiano su Facebook: «Il razzismo è salito sull’altare».
FONTE: Luca Kocci, IL MANIFESTO[1]
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