Nel maggio del 2017 è nato a Domusnovas un «Comitato riconversione Rwm», che si batte per la pace, il lavoro sostenibile, il disarmo. Il comitato ha come principale obiettivo impedire i progetti di ampliamento della fabbrica Rwm, ma vuole anche scongiurare il pericolo che l’economia del Sulcis e della Sardegna possa andare nella direzione di un rafforzamento dell’industria bellica. La risposta del gruppo tedesco è stata una chiusura totale. Nelle settimane scorse Fabio Sgarzi, amministratore delegato della Rwm, ha dichiarato che «non c’è alcuna possibilità di riconvertire la nostra produzione. Nessun cambio di attività è possibile, la prospettiva sarebbe soltanto la chiusura della fabbrica e il licenziamento dei dipendenti». Se Regione e Comune di Iglesias respingessero il piano di ampliamento, dunque, Rwm potrebbe ipotizzare «la chiusura della fabbrica e il licenziamento dei dipendenti», che sono 270. Di fatto, un ricatto. Il Sulcis è una delle zone dell’isola dove la crisi economica ha colpito più duro. Le difficoltà del polo dell’alluminio di Portovesme hanno creato una situazione di grande tensione sociale. La disoccupazione ha tassi ben oltre la media nazionale. Il sindaco di Domunovas, Massimiliano Ventura (eletto nel 2016 come leader di una lista civica), si fa forte di questi dati per chiedere alla Regione Sardegna di accogliere senza esitazioni la richiesta di Rwm. Diversa la posizione del sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo. Una parte del poligono dovrebbe essere ospitata entro i confini del suo comune. Gariazzo (Pd alla guida di una giunta di centrosinistra) chiede alla Regione una valutazione di impatto ambientale. Da parte sua, alla notizia della richiesta di ampliamento della fabbrica di bombe, ieri il «Comitato riconversione Rwm» ha reagito chiedendo alla giunta regionale di rilanciare il progetto di una rimodulazione della produzione nello stabilimento di Domusnovas.
La Rwm è comunque intenzionata ad andare avanti. All’inizio dell’anno un servizio del quotidiano Avvenire[2] ha svelato che «la multinazionale tedesca, ha inaugurato a sud di Riad uno stabilimento nel quale vengono prodotte e assemblate bombe da artiglieria e ordigni aerei del tipo attualmente commissionato allo stabilimento di Domusnovas». «Un investimento – secondo Avvenire – con un suo specifico peso politico: all’inaugurazione erano presenti il principe ereditario Mohammed bin Salman bin Abdelaziz e l’allora presidente sudafricano Jacob Zuma. La fabbrica saudita, dove attualmente lavorano 130 addetti, ha però necessità di un periodo di rodaggio, perciò Domusnovas resterà ancora per qualche tempo il principale sito di approviggionamento». Ma se alla richiesta di costruzione del poligono la Regione Sardegna rispondesse no, Rwm potrebbe chiudere lo stabilimento sardo per trasferire la produzione in Arabia.
FONTE: Costantino Cossu, IL MANIFESTO[3]