Luigi Bobba: «Terzo settore, ora la riforma va completata»
L’ultimo atto, giovedì scorso, è stato l’insediamento del Consiglio nazionale del Terzo settore, un organismo di controllo previsto dalla Riforma seguita passo passo dal sottosegretario alle Politiche del lavoro, Luigi Bobba. È stato lui, già presidente nazionale delle Acli, a tenere contatti continui con il mondo coinvolto in questo passaggio così importante, raccogliendo istanze e ascoltando suggerimenti. Lo stesso mondo che si aspettava di vederlo riconfermato in Parlamento, a proseguire il lavoro. Bobba invece non ha avuto l’annunciato posto «sicuro» al proporzionale e deve giocare una difficile partita nel collegio uninominale Vercelli-Casale-Valenza. Nessuna polemica ma un appello: «Spero di vincere per dare continuità a una riforma che chiede ancora lavoro di accompagnamento e implementazione. E spero che continuerà a essere una priorità del prossimo governo». Il timore che qualcuno butti a mare il lavoro fatto? «Bisognerebbe modificare l’impianto legislativo e mi auguro nessuno abbia questa intenzione. Per altro abbiamo avuto un consenso largo che va al di là della parte politica cui appartengo e se ne tenga conto».
Il codice del Terzo settore, l’impresa sociale, il servizio civile e le norme sul 5 per mille sono i capitoli principali della legge. «Una decina di provvedimenti attuativi — sintetizza Bobba — sono stati varati e sono in via di registrazione: abbiamo tempo per gli altri fino al 3 agosto». Altri risultati? «Abbiamo trovato i fondi che chiedevamo: ad esempio per il servizio civile potremo ampliare il numero di giovani beneficianti, 58 mila. Intanto stiamo raccogliendo dalla base sollecitazioni, quesiti e richieste di modifica per predisporre un testo che migliori le criticità emerse». Chi lo approverà? «Potrebbe farlo questo governo perché non serve funzionino le Camere. Ma l’importante è che il Terzo settore collabori perché le riforme camminano anche sulle gambe di chi le attua».
Fra l’altro, prosegue, «c’è in preparazione un decreto della presidenza per il 5 per mille: grazie al quale si accelerano i tempi per il riconoscimento dei soldi dei contribuenti». Varato anche l’organismo di gestione della fondazione Italia sociale, che sarà guidata da Enzo Manes (fondatore di Dynamo Camp) insieme a due consiglieri: l’ex sottosegretario Cristina De Luca e l’ex rettore della Bocconi Andrea Sironi.
FONTE: Elisabetta Soglio, CORRIERE DELLA SERA
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