Anche la Fiom domani manifesta a Macerata: «Ma nessuna divisione con la Cgil»
Alla fine domani a Macerata una parte della Cgil ci sarà. L’intera segreteria nazionale della Fiom più tanti pullman di metalmeccanici dal centro sud e da qualche territorio del nord (Padova ad esempio).
Già da mercoledì sera quando è arrivata la decisione di revocare l’adesione alla manifestazione convocata dai centri sociali di Macerata, sui social network la protesta della base Fiom si era fatta sentire. L’attrazione della piazza per i metalmeccanici è troppo forte e, sebbene già in mattinata erano stati organizzati presidi in molte città (Milano e Bologna i primi), a Corso Trieste era già pronto il comunicato che annunciava la presenza a Macerata.
La scelta naturalmente si pone in contrasto con quella della segreteria generale della Cgil che ieri sera aveva «accettato» l’invito «tardivo» del sindaco Romano Carancini allo stop «a tutte le manifestazioni» per il rischio violenza. Ma dalla Fiom ci tengono a precisare che «non c’è nessun distinguo con la confederazione». Tanto è vero che prima di rendere pubblico il comunicato Francesca Re David ha parlato a lungo con Susanna Camusso.
E nello stesso comunicato non si alcun riferimento alla scelta della Cgil. «Saremo presenti, come sempre, con le nostre modalità pacifiche, aperte e inclusive. Non e’ accettabile – si legge – mettere sullo stesso piano le manifestazioni antifasciste e le marce squadriste e razziste. Gli spazi di partecipazione democratica contro l’odio e la violenza non possono essere mai trattati come un problema di ordine pubblico. E’ necessaria una forte risposta democratica e pacifica alla violenza fascista e razzista sempre più dilagante nel nostro Paese». Il comunicato si conclude motivando la presenza a Macerata anche per «dare forza alla manifestazione nazionale» annunciata dalla Cgil che si terrà sabato 24 febbraio «per ribadire e affermare i valori dell’antifascismo sanciti dalla nostra Costituzione».
Niente divisioni, dunque. Niente ritorno ai lunghi anni delle manifestazioni Fiom che la Cgil non apprezzava o contrastava apertamente (la «Via maestra» con Rodotà nel 2014, la Coalizione sociale del 2015) anche perché ora lo stesso Maurizio Landini fa parte della segreteria confederale della Cgil a guida unitaria.
Il giorno dopo arrivano anche nuovi elementi su come si è arrivati alla revoca dell’adesione Cgil alla manifestazione di sabato. Da più parti traspare fastidio per come è stata gestita localmente la vicenda.
La Cgil di Macerata – tradizionalmente moderata – infatti fin dal principio non era convinta di accodarsi ad una manifestazione lanciata dai centri sociali. Le resistenze erano state vinte con difficoltà anche grazie alla compresenza di Anpi e Arci quando la richiesta del sindaco ha dato modo ai dirigenti cittadini di chiamarsi fuori «per causa di forza maggiore». A quel punto da Roma la stessa Susanna Camusso ha dovuto adeguarsi ad una situazione creata da altri, spuntando almeno l’impegno di Anpi e Arci ad una «grande manifestazione nazionale» da tenere a Roma. Sarà il week end pre-elettorale: una vicinanza che ripaga in parte le amarezze su come è stata gestita la «vertenza» Macerata.
FONTE: Massimo Franchi, IL MANIFESTO
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