by Andrea Arzilli e Valeria Costantini | 20 Novembre 2017 10:31
A Giuliana Di Pillo il 59,6%, battuto il centrodestra. Raggi: «Romani con noi per il cambiamento». La rivale Picca accusa: aiutata dal clan e da CasaPound. Affluenza del 33,6% nei seggi presidiati
ROMA I 5 Stelle espugnano Ostia. Giuliana Di Pillo è la nuova presidente del X Municipio. In un ballottaggio segnato dall’astensionismo, con la percentuale dei votanti che cala rispetto al primo turno del 5 novembre di due punti e mezzo arrivando al 33,6 per cento, la candidata grillina supera la rivale del centrodestra Monica Picca, fedelissima della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
«È la vittoria di tutti i cittadini e della voglia di rinascita. Grazie di cuore», twitta a mezzanotte e 40 Di Pillo e il suo messaggio viene rilanciato dalla sindaca di Roma. Ma pochi minuti dopo Virginia Raggi fa un altro tweet: «I cittadini tornano protagonisti, brava Giuliana Di Pillo. I romani sono con noi per il cambiamento». Durissima l’accusa della rivale sconfitta: «I 5Stelle hanno preso i voti degli Spada e di Casapound». Ma su Facebook il candidato premier Luigi Di Maio esulta: «Complimenti, perché dopo un anno e mezzo di demonizzazione della Giunta Raggi continuiamo a vincere a Roma. L’effetto Raggi esiste, ma è positivo».
Su 185.661 aventi diritto, hanno votato 62.378 cittadini. Sono 35.691 con una percentuale del 59,60% quelli che hanno scelto Di Pillo, mentre 24.196, vale a dire il 40,40% ,ha optato per Picca. Al di là dello scontro sarà l’analisi dei flussi a chiarire se la vittoria sia dovuta ai voti del centrosinistra o a quelli della destra.
Sul calo dell’affluenza e sul risultato finale sembra aver inciso la tensione delle ultime due settimane: l’aggressione di Roberto Spada al giornalista Rai Daniele Piervincenzi; la manifestazione antimafia e pro libertà di stampa promossa da Fnsi e Libera durante la quale una troupe de La7 ha subito minacce e danni al furgone mentre giravano un servizio a Nuova Ostia, il feudo del clan Spada; quindi l’attacco alla sede dell Pd di Ostia Antica, il portone del circolo andato a fuoco, con la Procura che indaga ancora contro ignoti.
Fatti che hanno indotto il Viminale a blindare le municipali di ieri aumentando la presenza degli agenti nei pressi dei 183 seggi dislocati tra Ostia, Dragona, Axa, Casal Palocco, Casal Bernocchi e il resto dell’hinterland: circa 400 gli agenti in borghese in più, alle prese con la «vigilanza discreta» studiata per evitare «condizionamenti» da parte dei clan, mentre c’è l’esercito a sorvegliare il deposito delle schede elettorali.
Al primo turno c’era stato un problema per raggiungere i seggi dovuto agli allagamenti, in alcuni seggi il black out aveva costretto a votare a lume di candela. Ieri, nonostante la giornata di sole, le strade erano semideserte mentre nei seggi gli scrutatori giocavano a carte cercando di ingannare il tempo. Nella sezione 1560, a Tor de Cenci, sui 998 iscritti alle 19 solo in due, un uomo e una donna, erano andati a votare. Segnale di un’affluenza ulteriormente calata, in linea col trend evidenziato venerdì dalle piazze semivuote per i comizi finali delle due candidate alla della ricostruzione dopo 27 mesi di commissariamento per mafia.
FONTE: Andrea Arzilli e Valeria Costantini, CORRIERE DELLA SERA[1]
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