Austria. Con Kurz decisa svolta a destra

Austria. Con Kurz decisa svolta a destra

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I socialdemocratici restano fermi, avanzano i nazional-liberali. Per Kurz ipotesi di coalizione con gli eredi di Haider. In Bassa Sassonia l’Spd è davanti a Merkel.

VIENNA Vincono i popolari di Sebastian Kurz, resta ferma la socialdemocrazia, avanzano i nazional-liberali. È una radicale svolta a destra quella che emerge dalle urne viennesi, dove al successo della Övp si affianca il forte aumento della Fpö, il partito estremista guidato da Heinz-Christian Strache, al quale però non riesce il sorpasso della Spö. I socialdemocratici del cancelliere uscente Christian Kern escono infatti sconfitti ma non devastati dalla contesa elettorale, evitando di poco l’umiliazione di ritrovarsi al terzo posto. Difficilmente però la Spö potrà evitare di finire all’opposizione dopo un decennio al potere.

Le ultime proiezioni danno i popolari di Kurz al 31,7%, una progressione di quasi 8 punti rispetto al 2013. La Spö è seconda di misura, con un 26,9 che ripete in fotocopia il risultato di quattro anni fa. Strache e la sua Fpö guadagnano quasi 6 punti, attestandosi intorno al 26%: tornano cioè ai livelli raggiunti nel 1999 con Jörg Haider. Crollano i Verdi, che perdono quasi 9 punti e sono sotto la soglia del 4%, sicuramente esclusi dal nuovo Parlamento. Pagano la scissione del ribelle Peter Pilz, la cui lista invece è data sopra il 4%, quindi certa di entrare nel Nationalrat. Infine, sono sicuri di farcela i giovani liberali della Neos, dati al 5,1%.

Le carte più importanti del dopo elezioni sono nelle mani di Kurz. A lui, il presidente della Repubblica Alexander Van der Bellen ha già detto che affiderà l’incarico. «È una grande opportunità di cambiamento, accettiamo questa responsabilità con grande umiltà», ha detto il leader popolare, annunciando di voler formare «un governo stabile». «Se questo non sarà possibile ci sono altre opzioni», ha aggiunto. È il segnale che il futuro cancelliere voglia tenere aperte le sue opzioni, sebbene la soluzione più ovvia sia un’alleanza con Strache, anche lui è cauto. «Parleremo con tutti», ha commentato.

Per Christian Kern, il secondo posto è una magra consolazione, anche se lascia teoricamente aperta la porta a una ennesima Grosse Koalition . In ogni caso, il cancelliere uscente ha detto di voler restare alla guida dei socialdemocratici. Se sarà così, significa l’opposizione. Non potrebbe infatti essere lui a gestire un’alleanza con Kurz, che lo ha sconfitto.

FONTE: Paolo Valentino, CORRIERE DELLA SERA



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