Stati uniti. Trump e industria chimica uniti per indebolire l’Epa

by Marina Catucci | 24 Ottobre 2017 9:20

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E ora la new entry Nancy Beck lancia i nuovi cambiamenti, tutto a favore delle imprese che usano sostanze chimiche pericolose

NEW YORK. Sotto l’amministrazione Trump, l’Environmental Protection Agency (Epa), l’Agenzia per la protezione dell’ambiente, sta cambiando il modo in cui il governo valuta i rischi associati ai prodotti chimici pericolosi, allineando le proprie procedure ai desideri delle industrie.

Per anni l’agenzia ha lottato per evitare l’uso di un acido chimico, il perfluorooctanoico o Pfoa, in quanto collegato all’insorgere di cancro al rene, difetti di nascita, disturbi del sistema immunitario e altri gravi problemi di salute. Ma a fine maggio funzionari dell’amministrazione Trump hanno insistito per rimaneggiare le regole in modo da rendere più difficile tenere traccia delle conseguenze di questo elemento.

Questa revisione è solo una di quelle richieste da Nancy B. Beck, ex dirigente presso l’American Chemistry Council, la principale associazione commerciale dell’industria chimica statunitense, e ora parte dell’unità chimica tossicologica dell’Epa.

La nomina di Beck aveva subito destato allarme purtroppo non infondato, stando al memo interno riservato, ottenuto e diffuso dal New York Times.

L’Epa regola circa 80mila prodotti chimici, molti dei quali tossici e utilizzati nei luoghi di lavoro, nelle case e nei prodotti di uso quotidiano; quando i prodotti chimici vengono considerati meno rischiosi, sono meno soggetti a controlli e restrizioni.

Un’area di scontro tra i veterani dell’Epa e Beck è proprio il criterio di valutazione per l’utilizzo di un prodotto: l’agenzia considera qualsiasi possibile utilizzo di una sostanza chimica, quando si determina come regolarla, mentre Beck e l’industria chimica vogliono limitare le valutazioni a solo alcuni specifici usi.

Dopo anni di fallimenti, ora per Beck e i suoi alleati industriali, l’equilibrio del potere dell’agenzia si sta spostando a favore delle industrie.

FONTE: Marina Catucci, IL MANIFESTO[1]

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  1. IL MANIFESTO: https://ilmanifesto.it/

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