GENOVA. «Chiederemo alla nuova proprietà dell’Ilva di diminuire il numero degli esuberi e di non cancellare i diritti acquisiti dai lavoratori» spiega la ministra della Difesa Roberta Pinotti nella “sua” Genova, dopo aver festeggiato i primi 135 anni di una storica società di mutuo soccorso, la “Castagna”. Il cambio di rotta dell’esecutivo arriva alla vigilia della protesta nazionale che paralizzerà tutti i siti produttivi dell’Ilva passati alla cordata AmInvestCo (Arcelor-Mittal e Marcegaglia) e dell’incontro al Mise con i sindacati per il primo confronto sul nuovo piano industriale. È infatti la titolare della Difesa, in continuo contatto con il collega dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, a respingere le accuse di un governo “alleato” del nuovo azionista di Ilva e a rimarcare invece la necessità di arrivare a un accordo condiviso, quindi da migliorare sia nei numeri degli esuberi (attualmente quattromila), sia nelle tutele dei lavoratori “riassunti” da AmInvestCo (diecimila).
Oggi a Roma ci sarà l’avvio del confronto, una partita che si annuncia tutta in salita, con la Cgil e la Fiom genovesi che hanno deciso di non essere presenti al tavolo, ma di restare nello stabilimento presidiato dagli operai. Inevitabile anche la protesta che, sempre da oggi, scatterà nelle fabbriche dell’Ilva contro l’annuncio dei quattromila esuberi e la “riassunzione” degli diecimila lavoratori con il solo contratto nazionale dei metalmeccanici, senza scatti di anzianità maturati e integrativi.
«È scritto che il passaggio a AmInvestCo avverrà solo con l’accordo sindacale — dice Pinotti — Per cui facciamo in modo di avviare un confronto costruttivo che porti a un’intesa rispettosa degli impegni presi a suo tempo. Nessuno vuole arretrare, da questo punto di vista. Sono in continuo contatto con il ministro dello Sviluppo economico Calenda, domani (oggi per chi legge,
ndr) ci sarà l’avvio del confronto e le nostre richieste saranno chiare fin dall’inizio: diminuire il numero degli esuberi e offrire ai lavoratori condizioni che non pregiudichino i diritti acquisiti».
La ministra respinge poi gli attacchi piovuti sul governo, “reo” di aver avallato il piano di AmInvestCo. «Non ha senso in questo momento cercare di dividerci, perché rende tutti più deboli e la situazione ancor più complessa — spiega Pinotti — La verità è che vogliamo individuare un percorso comune con i sindacati per arrivare all’accordo finale. Vogliamo tutti che nemmeno un lavoratore resti a terra, quindi muoviamoci in questa direzione».
Secco il commento di Francesca Re David, segretaria generale Fiom, che su Facebook scrive: «Domani (oggi per chi legge, ndr) incontro Ilva con tutti gli stabilimenti in sciopero: licenziamenti, diritti e salario tagliati, estensione della precarietà, lavoratori degli appalti cancellati. Su queste basi non c’è trattativa possibile».