Attribuiti i premi Diritti Globali al Festival LiberAzioni di Torino
Si è chiuso alla mezzanotte di sabato 9 settembre 2017 LiberAzioni, il primo Festival nazionale di cinema, fotografia e scrittura, con sezioni di concorso aperte a detenute, detenuti, ragazze e ragazzi liberi sotto i 35 anni, centrato sulla partecipazione e la valorizzazione del protagonismo giovanile e articolato in una serie di laboratori che dal maggio scorso hanno portato azioni di cittadinanza attiva sul territorio del quartiere Le Vallette di Torino, nel quale è ubicato anche il carcere locale. Oltre ai laboratori e a svariate attività sia all’interno del carcere sia nel quartiere, nell’ambito del progetto sono stati promossi anche tre Bandi rivolti ai giovani.
SocietàINformazione, che ha collaborato all’intero progetto, messo in atto da una rete di associazioni, con capofila l’associazione Museo Nazionale del Cinema, ha assegnato tre propri premi alle opere in concorso in tutte le sezioni (scrittura, video, fotografia).
I premiati sono questi:
Video
– Premio Diritti Globali Cinema di 500 euro | assegnato da SocietàINformazione
va a DISPLACED di MILAD TANGSHIR
Il cortometraggio del regista iraniano Milad Tangshir è un affresco dolente ed efficace del biblico esodo moderno, di un’umanità costretta alla fuga dopo essere stata privata di ogni diritto dal Faraone globale. Immessa a forza in un labirinto di fili spinati e treni blindati, di fucili spianati e di mascherine, a stabilire distanza e a coprire la vergogna di un brutto mestiere. Un’umanità privata di colore, nel buio della livida notte che copre l’Europa, che non rinuncia al sorriso dei bambini, alla promessa di libertà e di futuro. Tra quelli in concorso, è il video più aderente al titolo del Premio, che maggiormente richiama la drammatica urgenza dei diritti globali.
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Fotografia
– Premio Diritti Globali Fotografia di 250 euro | assegnato da SocietàINformazione
va a FRANCESCA FASCIONE con LA VITA DENTRO
Lo scatto di Francesca Fascione, tra le più pertinenti al tema del concorso, descrive in maniera diretta la condizione e i luoghi della pena. La fotografia raccoglie molteplici elementi del contesto carcerario, in questo caso la Casa Circondariale di Pisa più volte raccontata da Adriano Sofri, a partire dall’invasività del cemento, delle sbarre e della natura che ne La vita dentro si manifesta attraverso il proliferare del muschio sulla superficie del pavimento di uno spazio esterno. Il corpo di questa detenuta, allo sguardo privo di cura, diventa riflesso e urgenza dei diritti di un’intera umanità.
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Narrativa
– Premio Diritti Globali Scrittura di 250 euro | assegnato da SocietàINformazione
va a ERNESTO MONACO per il racconto FINALMENTE CAMBIO VITA
Un ragazzo di vent’anni si racconta dall’interno del carcere minorile di Airola, tre pagine di un romanzo di formazione vivido e autentico, dall’adolescenza alla cocaina alla prima rapina, fino al carcere. Una autobiografia dove al centro non c’è solo l’io narrante, ma un coro fatto di amici, del gruppo, delle sfide e dei rischi dell’adolescenza e della sua solitudine, dei quartieri di Napoli, dell’odore della prima cella. E tra le righe, lo spiraglio di una consapevolezza sorprendentemente adulta che prepara il futuro.
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