Università. Stop al numero chiuso: la Statale di Milano rinuncia al ricorso

by Roberto Ciccarelli | 8 Settembre 2017 8:32

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Gli studenti dell’Udu: “Il rettore della Statale Gianluca Vago ritiri la delibera e chiuda questo triste capitolo”. Il coordinamento universitario Link: “La mobilitazione continua con i docenti in sciopero: ora si finanzi l’università per abolire tutti i numeri chiusi”

L’ostinazione della Statale di Milano a imporre il numero chiuso alle facoltà umanistiche è venuta meno. L’ateneo non farà ricorso al consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che ha bocciatola restrizione all’accesso ai corsi di laurea. Dopo giorni di confusione amministrativa – e politica, lo scacco è stato pesante – i vertici hanno lasciato la presa. Rimborseranno la tassa per la partecipazione ai test, gli studenti dovranno reiscriversi, e lasceranno la possibilità di iscriversi liberamente – e democraticamente – a Filosofia, Lettere, Scienze dei beni culturali, Lingue e letterature straniere, Storia, Scienze umane dell’ambiente, del territorio e del paesaggio. Da oggi fino al 16 ottobre 2017 le immatricolazioni resteranno aperte.

Il ricorso al Consiglio di Stato avrebbe bloccato le iscrizioni, aumentando il caos già prodotto dalla decisione di imporre il numero chiuso. Uno scenario che avrebbe fatto precipitare una battaglia ideologica in un problema di tenuta dell’intero ateneo. Lezioni bloccate, contestazioni, e un anno accademico a rischio. Da qui la decisione di soprassedere. I vertici hanno tuttavia assicurato di non demordere: «Rimandiamo al giudizio di merito la difesa delle nostre posizioni». Dunque, non finisce qui.

Ma la resa è evidente e gli studenti – che hanno manifestato in maniera veemente, ricorrendo al Tar – festeggiano una vittoria che potrebbe cambiare qualcosa nell’università italiana: una fabbrica del totalitarismo meritocratico, assediata da tagli e depressione psico-sociale.

Per le organizzazioni studentesche questo è l’inizio di una battaglia: l’abolizione del numero chiuso in un paese dove le immatricolazioni sono al lumicino e il numero dei laureati è tra i più bassi dei paesi Ocse.

«Il rettore della Statale Gianluca Vago ritiri la delibera e faccia decadere i motivi del contendere, rinunciando alla difesa e chiudendo questo triste capitolo – afferma Carlo Dovico (Udu) – I test a marzo sarebbero insostenibili e dannosi per tutto l’ateneo milanese».

«Dopo tante mobilitazioni riteniamo che questa sia una vittoria degli studenti che si sono attivati per respingere questo provvedimento iniquo. Oggi ci riuniremo in assemblea, a cui invitiamo anche tutti i docenti, per discutere di quanto è accaduto e chiedere più finanziamenti, docenti, borse di studio e spazi» afferma Serena Vitucci, rappresentante a lettere per Link – Studenti Indipendenti. «Questa vittoria è uno schiaffo a tutte le politiche universitarie attuate negli ultimi anni, è ora di invertire la rotta: servono finanziamenti e assunzioni per permettere all’università di assolvere al suo ruolo storico e sociale. Per ottenere tutto questo ci mobiliteremo con i docenti in sciopero in tutto il Paese» aggiunge Andrea Torti, portavoce del coordinamento universitario Link.

FONTE: Roberto Ciccarelli, IL MANIFESTO[1]

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  1. IL MANIFESTO: https://ilmanifesto.it/

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