A Roma assalto al centro accoglienza, eritreo accoltellato
La procura di Roma ha aperto un fascicolo per tentato omicidio sul ferimento di un cittadini eritreo (ospite del Cas Staderini), accoltellato a un rene durante una lite scoppiata presso il centro di accoglienza di via del Frantoio, gestito dalla Croce rossa, nel quartiere Tiburtino Terzo a Roma. Martedì sera due ragazzi (7 e 12 anni) avrebbero preso in giro l’uomo, forse con problemi psichici («bizzarro» lo definiscono nella zona). Alle provocazioni l’eritreo ha reagito lanciando dei sassi. I due, tornati a casa, l’hanno raccontato alla zia, che è scesa in strada con i nipoti in cerca del responsabile.
Da qui in poi le versioni divergono: la donna racconta di essere stata segregata nel centro, aggredita con mazze e armi improprie, il ferito sarebbe stata vittima dei suoi stessi amici. L’altra versione racconta di almeno 50 abitanti della zona arrivati al centro verso mezzanotte. La tensione è salita quanto la donna avrebbe tentato di farsi giustizia da sola entrando nella struttura e scatenando una rissa, durante la quale è stato gravemente ferito l’eritreo.
Casa Pound il 31 ottobre scorso ha promosso un primo sit in per chiedere la chiusura del centro, che è in funzione dopo le proroghe concesse dal comune. Il 29 giugno a manifestare furono da un lato CP con lo striscione «Tiburtino III dice basta» e, dall’altro, cittadini, Anpi e Rifondazione con la scritta «Qui non c’è spazio per i fascisti». Ieri si è fatta sentire tutta la destra, Matteo Salvini ha twittato: «Stop invasione e violenza. Chiusura immediata del centro per immigrati-delinquenti del Tiburtino III».
FONTE: Adriana Pollice, IL MANIFESTO
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