Voucher. L’ultima beffa è dell’Inps: 2 euro in meno all’ora
Le sorprese sui voucher non finiscono mai. E sono sempre negative. Se il presidente della Repubblica il 23 giugno aveva inviato una irrituale richiesta al governo di spiegazioni sulla nuova normativa «per evitare possibili abusi» prima di promulgare la legge di conversione della manovrina correttiva che istituisce i nuovi «buoni lavoro», ora si scopre che anche la circolare dell’Inps con cui si gestirà la nuova normativa contiene un’amara sorpresa per i neo-voucheristi: per chi lavorerà con il «Libretto famiglia» – il nuovo strumento per pagare nanny e badanti occasionali – invece dei 10 euro netti l’ora previsti dalla legge la paga cala a 8 euro: i 2 euro di contributi che dovevano essere a carico dei datori – in questo caso le famiglie – sono invece sottratti alle tasche dei lavoratori.
A denunciare la beffa è Giovanna Martelli, capogruppo in commissione lavoro di Mdp. «Nel testo della legge la disposizione relativa alla retribuzione oraria tramite libretto famiglia era chiara: 10 euro con contributi e assicurazione totalmente a carico del datore di lavoro. L’Inps invece scippa due euro ai lavoratori riducendo il costo orario a 8 euro – spiega – . Probabilmente l’interpretazione forzata e scorretta dell’Inps nasce dall’incongruenza che i lavoretti per le famiglie sono pagati un euro in più del lavoro occasionale in azienda (9 euro, ndr), ma la norma non lascia spazio alcuno ad interpretazioni. È la prova di quanto avevamo abbondantemente denunciato: una normativa delicata come quella del lavoro occasionale non poteva essere approvata in fretta e furia con un emendamento ad una manovra economica. Ora il governo deve rimediare. Presenterò un’interrogazione a Poletti», conclude Martelli.
Per il resto la Circolare Inps non fuga assolutamente i dubbi sul rischio abusi che Mattarella, riprendendo le critiche della Cgil e di molti giuslavoristi, aveva chiesto di fugare. Nella risposta il governo sosteneva che l’Inps «emanerà entro il 30 giugno una circolare per illustrare le nuove procedure» e «varerà il 10 luglio la piattaforma telematica che non consentirà l’insorgenza di abusi». Il consigliere economico del governo Marco Leonardi al Sole 24 Ore spiegava: «Si consentirà al lavoratore di accedere alla piattaforma online. In questo modo l’interessato potrà convalidare la prestazione, che quindi non potrà più essere revocata». Ebbene, la Circolare è arrivata con 5 giorni di ritardo, ma non chiarisce affatto come evitare che il datore di lavoro possa cancellare l’attivazione dopo 72 ore (3 giorni) non avendo avuto alcun controllo. E dunque pagare tranquillamente in nero il neo-voucherista. Esattamente come prima.
L’altra sorpresa della circolare Inps la autodenunciano i consulenti del lavoro: «Per attivare le prestazioni i datori potranno rivolgersi anche a noi come intermediari abilitati». Un regalo del governo a loro. E mica da niente. Si faranno lautamente pagare.
FONTE: Massimo Franchi, IL MANIFESTO
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