Approvata la legge che tutela i minori non accompagnati
Saranno finalmente come tutti gli altri bambini, italiani ed europei. Solo che a differenza dei loro coetanei più fortunati, loro hanno bisogno di una protezione maggiore. Totale. Che finalmente è arrivata ieri quando la Camera ha definitivamente approvato con 375 voti a favore, 13 contrari (Lega) e 41 astenuti (Fi, Cor e FdI) il disegno di legge che fissa le nuove norme per la tutela dei minori stranieri non accompagnati che sbarcano nel nostro paese. Decine di migliaia di bambini e ragazzi che arrivano da noi lasciandosi alle spalle miseria e guerre, spesso dopo aver subito durante il viaggio verso l’Europa violenze fisiche e psicologiche. E tra le tutele previste la prima, la più importante, afferma per la prima volta in Europa il divieto di respingimento alla frontiera dei minori, stabilendo anche che i piccoli migranti hanno dritto a una parità di trattamento con i minori di cittadinanza italiana e dell’Unione europea. Un passaggio «storico» per Raffaella Milano, direttore dei programmi Italia-Europa di Save the Children, per la quale «l’Italia può dirsi orgogliosa di essere il primo paese in Europa a dotarsi di un sistema organico che considera i bambini prima di tutto bambini, a prescindere dal loro status di migranti o rifugiati».
Della necessità di garantire un’accoglienza dignitosa a questo ragazzi si è parlato per la prima volta dopo il naufragio che nel 2013 provocò la morte di 360 migranti al largo di Lampedusa. Una necessità resa sempre più urgente dal numero in continua crescita di adolescenti non accompagnati che sbarcano nei porti: 25.846 nel 2016, il doppio rispetto all’anno precedente e pari al 14,2% del totale dei migranti sbarcati. La quasi totalità di quella arrivati nel 2016 sono maschi (il 93,3%), il 56,6% è costituito da 17enni mentre 46 (0,3%) hanno meno di 6 anni. Per quanti riguarda il 2017, invece, finora sono circa 3.000 i minori non accompagnati già sbarcati, su un totale di 3.360 adolescenti.
Oltre a stabilire per loro il divieto di respingimento, la legge approvata ieri fissa anche una serie di importanti paletti. Come il fatto che per la prima volta vengo disciplinate le modalità e le procedure di accertamento dell’età e di identificazione, oppure che il periodo massimo che possono trascorrere all’interno di una struttura di prima accoglienza non possa superare i 30 giorni (oggi sono 60) e la sostituzione dei generici permessi di soggiorno con permessi di soggiorno per minore età e per motivi familiari. Previsto, inoltre, che vengono attivate indagini per la ricerca dei familiari anche nel paese di origine insieme a maggiori tutele per il diritto all’istruzione e alla salute. «La legge ha l’ambizione di rispondere a bisogni umanitari e applica i principi proclamati nei trattati internazionali, dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo ala convenzione Onu sull’infanzia»; ha commentato la deputata del Pd Sandra Zampa, prima firmataria della legge.
Dalla Conferenza dei vescovi all’Unicef, dal Garante per l’infanzia al ministro della Giustizia Andrea Orlando sono stati numerosi i commenti di soddisfazione per l’approvazione della legge.«E’ un importante passo avanti per i bambini che sono fuggiti da situazioni invibiili e sono arrivati in Itala pieni di speranza per i futuro», ha detto il presidente di Unicef Italia Giacomo Guerrera, mentre il direttore generale della Fondazione Migrantes della Cei, monsignor Gian Carlo Perego, «i minori non accompagnati sbarcati sulle nostre coste per troppe volte non hanno ottenuto una immediata tutela e protezione in un contesto familiare». Di «importante passo in avanti» parlano infine sia il Garante per l’infanzia, Filomena Albano, che il Guardasigilli.
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