by ActionAid | 9 Marzo 2017 8:41
L’infografica che accende un focus sulla difficile strada che una donna si trova a percorrere verso una condizione di riconoscimento dei diritti fondamentali
“Si può notare che c’è come un difetto nella formazione della prima donna, perché essa è stata fatta con una costola curva, […] come se fosse contraria all’uomo” (Malleus Mallericarum). Un difetto congenito, insomma. Una disposizione di nascita che né Rinascimento né Illuminismo (che aveva suscitato grandi speranze) sono riusciti a curare, lasciando la donna, o la rappresentazione che la società le attribuiva, ai margini della società.
Ben oltre 500 anni separano la donna dal giorno in cui ha riacquistato il suo posto nella società: accanto all’uomo, come sua pari. Era il 1848, anno dello storico Congresso sui diritti delle donne, e la nascita del movimento femminista.
Da quella storica data molti passi sono stati compiuti verso l’emancipazione femminile e oggi le donne possono celebrare la loro liberazione da un ruolo subalterno. Eppure non possiamo ritenerci totalmente soddisfatti, fintantoché non potremmo dire che tutte le donne sono libere.
Ancora oggi ci troviamo di fronte a storie che raccontano di donne al centro di pratiche come le mutilazioni genitali femminili (200 milioni di donne in 30 stati di Asia e Africa le hanno subite), matrimoni precoci (22 milioni di ragazze nel mondo sono sposate con un uomo adulto) e che sono completamente escluse dall’istruzione (496 milioni di donne nel mondo non sanno né leggere né scrivere).
In occasione della Giornata internazionale della donna ActionAid Italia accende una luce sulla condizione sociale della donna nei paesi meno fortunati: priva dei fondamentali diritti, in lotta per uscire da una condizione di sottomissione attraverso un percorso di empowerment per una vita di dignità e rispetto.
“Vita di donna: la strada verso l’empowerment” è un’infografica realizzata per ActionAid per combattere la violenza e schierarsi a favore dei diritti delle donne[1] attraverso messaggio chiaro e diretto: realizzare il cambiamento per le donne è possibile.
Diritto alla salute, diritto all’istruzione, diritto alla terra e diritto al lavoro non hanno genere. Ed ecco che ActionAid ricorda quanto sia importante aiutare le donne che si trovano a vivere in queste situazioni borderline ad uscire dal guscio. La Onlus lo fa ogni giorno, attraverso:
Oltre a questo l’impegno di ActionAid ha come obiettivo anche la costruzione di quartieri in cui le donne siano parte attiva e integrante e la presa di misure che favoriscano una maggiore partecipazione degli uomini al lavoro domestico e alla cura dei bambini.
Cambiare si può. Riconoscere il valore delle donne all’interno della famiglia e del sistema socio-economico è il primo passo verso un mondo più civile.
Fonte: ActionAid[2]
Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2017/03/91244/
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