Giornata della donna: ActionAid per l’empowerment femminile
L’infografica che accende un focus sulla difficile strada che una donna si trova a percorrere verso una condizione di riconoscimento dei diritti fondamentali
“Si può notare che c’è come un difetto nella formazione della prima donna, perché essa è stata fatta con una costola curva, […] come se fosse contraria all’uomo” (Malleus Mallericarum). Un difetto congenito, insomma. Una disposizione di nascita che né Rinascimento né Illuminismo (che aveva suscitato grandi speranze) sono riusciti a curare, lasciando la donna, o la rappresentazione che la società le attribuiva, ai margini della società.
Ben oltre 500 anni separano la donna dal giorno in cui ha riacquistato il suo posto nella società: accanto all’uomo, come sua pari. Era il 1848, anno dello storico Congresso sui diritti delle donne, e la nascita del movimento femminista.
Da quella storica data molti passi sono stati compiuti verso l’emancipazione femminile e oggi le donne possono celebrare la loro liberazione da un ruolo subalterno. Eppure non possiamo ritenerci totalmente soddisfatti, fintantoché non potremmo dire che tutte le donne sono libere.
Ancora oggi ci troviamo di fronte a storie che raccontano di donne al centro di pratiche come le mutilazioni genitali femminili (200 milioni di donne in 30 stati di Asia e Africa le hanno subite), matrimoni precoci (22 milioni di ragazze nel mondo sono sposate con un uomo adulto) e che sono completamente escluse dall’istruzione (496 milioni di donne nel mondo non sanno né leggere né scrivere).
In occasione della Giornata internazionale della donna ActionAid Italia accende una luce sulla condizione sociale della donna nei paesi meno fortunati: priva dei fondamentali diritti, in lotta per uscire da una condizione di sottomissione attraverso un percorso di empowerment per una vita di dignità e rispetto.
“Vita di donna: la strada verso l’empowerment” è un’infografica realizzata per ActionAid per combattere la violenza e schierarsi a favore dei diritti delle donne attraverso messaggio chiaro e diretto: realizzare il cambiamento per le donne è possibile.
Diritto alla salute, diritto all’istruzione, diritto alla terra e diritto al lavoro non hanno genere. Ed ecco che ActionAid ricorda quanto sia importante aiutare le donne che si trovano a vivere in queste situazioni borderline ad uscire dal guscio. La Onlus lo fa ogni giorno, attraverso:
- La lotta a qualsiasi forma di violenza, sostenendo le vittime di maltrattamenti e discriminazioni, organizzando gruppi d’informazione e discussione per far capire quanto siano pericolose pratiche come le mutilazioni genitali femminili e incoraggiando le donne a denunciare.
- La promozione del diritto allo studio, mediante l’organizzazione di corsi di formazione professionali per gli insegnanti, campagne di sensibilizzazione per bambini e genitori sull’importanza dell’istruzione e fornendo materiale scolastico e uniformi a bambini che vivono nelle famiglie più povere del Sud del mondo.
- La lotta alla povertà femminile, promuovendo l’organizzazione di gruppi di discussione e alfabetizzazione, gruppi di risparmio e credito; organizzando corsi di formazione professionale ed avviando il dialogo con le istituzioni affinché il diritto alla terra sia riconosciuto anche alle donne.
Oltre a questo l’impegno di ActionAid ha come obiettivo anche la costruzione di quartieri in cui le donne siano parte attiva e integrante e la presa di misure che favoriscano una maggiore partecipazione degli uomini al lavoro domestico e alla cura dei bambini.
Cambiare si può. Riconoscere il valore delle donne all’interno della famiglia e del sistema socio-economico è il primo passo verso un mondo più civile.
Fonte: ActionAid
Related Articles
Guatemala: Ràos Montt a processo con l’accusa di genocidio
Il popolo attende giustizia – Foto: latinorebels.com
Il Generale Tomoyuki Yamashita, per gli inglesi, é la Tigre della Malesia. Fu uno dei personaggi chiave della Seconda Guerra Mondiale giocata in oriente. Alla guida della venticinquesima Armata Imperiale giapponese, passò alla storia per il fatto di aver eroicamente conquistato la Malesia e Singapore, allora colonie britanniche. Ma non é solo sui libri di storia che ci si può imbattere nel suo nome. Tra le pieghe del diritto internazionale, la norma Yamashita (o responsabilità di comando) attribuisce ad un individuo gerarchicamente superiore la responsabilità per i crimini di guerra commessi dai propri sottoposti.
Femminicidi a processo. La rappresentazione della violenza contro le donne nei tribunali
Intervista ad Alessandra Dino, docente di sociologa all’Università di Palermo, che ha condotto un’analisi qualitativa su 370 sentenze. Ne dà conto nel volume Femminicidi a processo. Dati, stereotipi e narrazioni della violenza di genere
“Stupri di gruppo e scosse elettriche così ci hanno torturato nel deserto prima della traversata della morte”