Gli operatori dovranno dimostrare di possedere competenze già accertate e poi, magari, avere un’altra proroga trimestrale. Gli operatori sperano che non sia questa la soluzione contenuta nell’accordo sui precari P.A. che il governo ha raggiunto con i confederali il 30 novembre: «Il futuro di 8 mila addetti dei centri per l’impiego e dei 760 di Italia lavoro – scrivono gli operatori a Poletti e Del Conte – sembra dipendere dal referendum di oggi e alla costituzionalizzazione delle politiche attive».
Per rendere operativa l’Anpal deve infatti passare la riforma del titolo V che regola le competenze Stato/regioni anche sull’annoso, e farraginoso, tema del collocamento. Il futuro di questi lavoratori dipende anche dal referendum.
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