Vincitori di cattedre senza posto a scuola

Vincitori di cattedre senza posto a scuola

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I vincitori delle cattedre bandite dal concorso non saranno «immessi in ruolo» e dovranno attendere il prossimo anno scolastico (2017-8) e, persino, l’altro ancora (2018-9)

In principio fu il record di bocciature dei docenti già abilitati dallo Stato al «concorsone» 2016 della scuola. Hanno provato a farli passare per «somari», con un dispiegamento di forze mediatiche tanto sospette quanto incompetenti, e si è invece scoperto che i test e le prove non erano affatto «oggettive», men tre le commissioni d’esame sono state composte in maniera precaria e paradossale. Il fallimento è del sistema di formazione e reclutamento dei docenti inventato in questi anni, piuttosto che dei docenti respinti per le cause più svariate, e soggettive. Dei 63 mila posti previsti, ne sarebbero stati persi 20 mila. A poche ore dall’inizio del nuovo anno scolastico le prove sono ancora in svolgimento.

È il caso, ad esempio, dell’Emilia Romagna dove il calendario degli orali non è stato ancora pubblicato per le classi di concorso di lettere, matematica, o primaria, né si conoscono gli esiti. In altre regioni, le prove sono state concluse. Accade in Toscana e, di ora in ora, anche in Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Lazio. Qui si sta scoprendo l’altro tranello di un concorso convocato più per questioni elettorali e per consenso di questo o di quell’altro sottosegretario che per reali disponibilità di posti. I vincitori delle cattedre bandite dal concorso non saranno «immessi in ruolo» e dovranno attendere il prossimo anno scolastico (2017-8) e, persino, l’altro ancora (2018-9) prima di vedersi assegnare quello che la «Buona scuola» renziana definisce «ambito territoriale». E dunque essere chiamati «direttamente» dal preside-manager, curriculum alla mano. Sulla rivista «Tecnica della scuola» è stata pubblicata la testimonianza di 90 docenti vincitori del concorso sostegno per la scuola secondaria di secondo grado. In questo caso i posti sono zero. Cosa faranno nel frattempo? Come già accaduto nel recente passato per molte altre categorie di docenti, continueranno a fare i supplenti. Sì, proprio quelli: non sono affatto «scomparsi» come sostiene il governo, e sono decine di migliaia.

I posti contingentati nel concorso in Toscana per il triennio 2016/9 sono 4641, 2600 sono quelli destinati alla scuola secondaria di primo e secondo grado (le medie e le superiori). Ad oggi, i vincitori di concorso che troveranno un posto a scuola già da quest’anno sembrano essere il 25%, 131 su una decina di classi di concorso. Il caso toscano non è dunque isolato: mancano i posti liberi in tutto il paese. Il ministero dell’Istruzione avrebbe dovuto accantonarli, ma sembrano essere spariti. Probabilmente il ministero dell’Istruzione li ha usati per rimediare al caos prodotto quest’estate dalla nuova mobilità su ambiti territoriali – una situazione che riguarda i docenti neo-assunti in «fase C» dalla «Buona Scuola». L’Anief riporta un altro caso nel Lazio: per i vincitori del concorso in Geografia nella scuola superiore di secondo grado i posti messi a bando erano 7, ma in nessuna provincia laziale c’è un posto disponibile. I vincitori dovranno attendere il 2017.

Oggi alla Fiera del Levante di Bari è stata annunciata la protesta del comitato dei «nastrini rossi». In coincidenza con la presenza del premier Renzi protesterà contro l’«esodo forzato» al Nord a cui i docenti meridionali neo-assunti della primaria sono stati costretti quest’anno. In totale sono 18 mila: «Molti di noi – dicono – sono purtroppo partiti e sperano di poter rientrare anche solo per un anno con le assegnazioni provvisorie».

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