Nel 2016 136 vittime afroamericane
Per The Counted, un conteggio del Guardian che tiene il conto degli omicidi della polizia americana, dall’inizio del 2016 sono state uccise almeno 136 persone afro-americane; Philando Castile è stato l’ultimo ad aggiungersi alla lista, mercoledì sera. Dalla morte del 18 enne Michael Brown per mano della polizia di Ferguson in Missouri, nel 2014, i media hanno riferito ampiamente di quanto gli arresti e le uccisioni per mano della polizia vedano numeri più elevati nella comunità afro-americana rispetto ad altri gruppi. Secondo uno studio del 2015, ben 6 uomini neri su 10 affermano di essere stati trattati ingiustamente dalla polizia a causa della loro razza.
Sempre per The Counted, il totale complessivo di persone uccise da agenti di polizia degli Stati uniti nel 2015, mostra, per i giovani neri, un tasso di morti per mano delle forze dell’ordine, di cinque volte superiore a quello dei loro coetanei bianchi. A fine 2015 la cifra è stata un record macabro per gli Usa.
Mappingpoliceviolence.org sostiene che la polizia abbia ucciso 102 persone di colore disarmate, nel 2015; due alla settimana. Una su tre persone nere uccise dalla polizia nel 2015 sono state identificate come disarmate anche se il numero reale è probabilmente maggiore in quanto molti omicidi di questo tipo non sono stati segnalati.
A morire disarmati, per mano della polizia sono stati per il 37% afro-americani, nonostante questi siano solo il 13% della popolazione complessiva degli Usa. Sull’altro «fronte», per l’Officer Down Memorial Page, nel 2015, i morti per omicidio tra le file della polizia sono state 129, per mano di gruppi etnici misti. Solo 10 casi hano visto un ufficiale di polizia incriminato, La ragione principale per cui si giustifica l’uso della violenza della polizia è non essersi fermati una volta intimato l’alt o aver resistito a un arresto.
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