by Ernesto Menicucci, Corriere della Sera | 6 Giugno 2016 9:41
ROMA La notte di Roma è a Cinque Stelle. Virginia Raggi «sbanca» le elezioni capitoline, le prime proiezioni — all’una di notte — la danno nettamente in vantaggio, con una percentuale intorno al 37%, 15 punti di vantaggio sul secondo) e al comitato in zona Ostiense esplode la gioia. Prima cauta poi — mano a mano che affluiscono i dati «veri» — più esplicita. Virginia arriva al suo quartier generale intorno alle 23, la sala è troppo piccola per contenere gli oltre 150 giornalisti accreditati (ci sono anche le tivù straniere), la location per le dichiarazioni, e poi per la conferenza stampa, viene spostata più volte: prima dentro, in una saletta, poi fuori sulla terrazza. Infine sul parcheggio, con i divieti di «passo carrabile» coperti dalle bandiere di M5S.
Davanti alle televisioni, a seguire prima gli exit poll, poi le proiezioni e infine i dati «reali» c’è tutto lo stato maggiore, romano e non, del Movimento. Da Alessandro Di Battista, alle parlamentari romane Roberta Lombardi e Paola Taverna, la prima ad esporsi: «I dati degli exit sono buoni, ma aspettiamo. Il ricordo delle Europee brucia ancora». Ma stavolta non pare che sia così. L’affluenza romana, più alta rispetto a quella del 2013 (quasi il 5% in più di tre anni) premia i «grillini», che hanno puntato tutto sulla discontinuità. Anche la Raggi, all’inizio si mostra cauta: «I risultati — dice ai suoi — sembrano buoni, ma aspettiamo ancora». Il suo ufficio comunicazione, con Rocco Casalino e il portavoce Augusto Rubei, la «preserva» fino a che le sezioni scrutinate non arrivano al 30%. Lei saluta, stringe mani, abbraccia i militanti, si stringe ai familiari (il padre e la zia) accorsi a bordo di un’utilitaria. Poi arriva, intorno alle due di notte, e rompe gli indugi: «Il vento sta cambiando, sono pronta a governare Roma per ridargli lo splendore che merita, sono pronta ad essere il primo sindaco donna». E poi: «I romani ci hanno dato fiducia, ma questo è solo il primo tempo, ora c’è il rush finale. Stiamo ricostruendo uno spirito di comunità, i cittadini della Capitale sono pronti a voltare pagina». Con un vantaggio così alto alla Raggi «basterà» riportare a votare gli stessi elettori del primo turno. Lombardi guarda avanti: «Dobbiamo convincere chi non è andato alle urne ieri che questa è la grande chance per Roma». Anche Di Battista è euforico: «Siamo cresciuti tanto, in tutta Italia».
Raggi, la sua ultima giornata da candidata l’ha passata prima in viaggio (di rientro, in aereo, da Trento). Poi verso casa, alla borgata Ottavia, periferia nord-ovest, per andare a votare nel quartiere dove vive e dove ha iniziato a fare attività. Al seggio trova ad attenderla una folla di giornalisti. Lei, prima di entrare in cabina, scherza: «Una foto ve la faccio io: siete veramente troppi. questa ce la ricorderemo».
La «chiusura» era affidata ad un post su Facebook : «Roma nun fa’ la stupida stasera». L’immagine è quella di un mare ci sono tre ami da pesca e i simboli di Pd, FdI e Forza Italia. «Loro hanno devastato Roma. Stavolta non abboccate», il messaggio. Arrivano 11 mila «mi piace» e 7 mila condivisioni. Un anticipo delle urne.
Ernesto Menicucci
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