Sgravi fiscali sulla casa e tutore È legge il nuovo welfare per i disabili

by Virginia Piccolillo, Corriere della Sera | 15 Giugno 2016 9:51

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ROMA «Ora i genitori di un disabile grave potranno permettersi il “lusso” di morire sereni». Esulta Ileana Argentin, deputata del Pd e disabile, per la legge approvata ieri in via definitiva sul «Dopo di noi». Una norma, pensata per assicurare una casa e il sostentamento a figli non autosufficienti gravi, che prevede misure fiscali ad hoc e aiuti, con uno stanziamento da 270 milioni di euro in tre anni. Passata non senza polemiche relative, soprattutto, agli strumenti di attuazione, ritenuti dai Cinque Stelle, che hanno votato contro, «un regalo ai ricchi e alle assicurazioni».

Obiezioni respinte dal governo. «È un fatto di civiltà per migliaia di famiglie», rimarca, «orgoglioso», il premier Matteo Renzi. «È una risposta a tanti genitori per il futuro dei loro figli», twitta il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. E Paola Binetti, di Area Popolare, aggiunge: «Si è partiti con i disabili gravi. Certo la platea poteva essere più larga. Ma, con realismo, dico che è una delle migliori leggi fatte perché mette a disposizione risorse dello Stato, private e del mondo del terzo settore. Oggi tutti dobbiamo pensare ai fratelli Biviano». Tutti alla Camera li conoscono: 4 fratelli, tutti disabili al 100% per una malattia degenerativa, con 280 euro di pensione ciascuno. Sono stati due anni a protestare sotto una tenda davanti a Montecitorio. Se le Regioni, a partire dalla loro Sicilia, attueranno in fretta la norma loro potrebbero (e dovrebbero) essere tra i primi a beneficiarne evitando di finire, separati, in strutture sanitarie.

La legge prevede infatti più case-famiglia e meno istituti. I genitori di disabili gravi possono richiedere agli enti locali il sostegno per soluzioni abitative, anche condivise. Chi ha già una casa per il figlio avrà sgravi fiscali. Chi non ce l’ha potrà usufruire di un sostegno pubblico o di fondi di volontariato. Tra le agevolazioni anche la costituzione di «Trust», cui affidare le risorse per il futuro del proprio figlio. È proprio su questo punto che sono stati levati dubbi per il timore che diventasse una misura per evadere il fisco. «Non è così, c’è un tutore che sorveglia e la defiscalizzazione cessa quando il disabile non c’è più», dice Argentin. E cita il dramma di Sergio Ruggeri: in carcere per aver ucciso il figlio disabile e la moglie malata di tumore, per paura, lui anziano, di lasciarli senza sostentamento.

La platea dei beneficiari potrebbe oscillare tra 100.000 e 150.000 soggetti. Per questo l’M5S accusa: «Esclude 1,8 milioni di disabili. Chi è in grado di accedere ad assicurazioni e trust avrà un modo in più per tutelarsi». Per il presidente della commissione Affari costituzionali Mario Marazziti, invece, «le famiglie vengono liberate da un incubo».

Virginia Piccolillo

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